La struttura
Il Santuario di Nostra Signora di Fatima, curato dagli Oblati di Maria Vergine, coadiuvati dalle Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima che condividono la spiritualità degli Oblati, vuole offrire alla Chiesa dei particolari servizi che si ispirano al carisma del Ven. P. Pio Bruno Lanteri (1759-1830), fondatore dei Padri Oblati. È sempre stata tradizione nella Congregazione, sorta nel 1826, avere una speciale devozione verso il Cuore Immacolato di Maria.
San Vittorino, pur facendo parte del Comune di Roma, è sotto la giurisdizione della Diocesi di Tivoli. È situato nella zona est dell'urbe, non lontano da Villa Adriana.
Il Borgo di origine medievale è caratterizzato dalla presenza di un castello di proprietà dei Principi Barberini fin dal 1635. In questo luogo della campagna romana, sorge il Santuario di Nostra Signora di Fatima.
La Spiritualità
Il Santuario, dedicato a Nostra Signora di Fatima, vuole essere invito ad un’esperienza forte di Dio attraverso l’approfondimento del Messaggio di Fatima, l’ascolto della Parola, il silenzio, la preghiera, l’incontro con i sacerdoti e le suore. Attraverso l’accoglienza qui a San Vittorino, i pellegrini recepiscono l’amore del Padre che li attendeva da sempre.
San Vittorino è un luogo di pace, dove ‘si respira’ Dio; molte sono le persone che tornano per ringraziare la Vergine Maria delle grazie ricevute. Grazie specialmente di guarigione dello spirito, di risanamento e riconciliazione interiore, di un nuovo slancio alla propria vita. In questo luogo di grazia molte sono le persone che hanno ritrovato, attraverso la Confessione o l’accompagnamento spirituale, la gioia interiore ed hanno dato nuovo significato alla loro vita.
Cerchiamo di accogliere l’invito di Gesù nel Vangelo: “Venite in disparte, in un luogo solitario e riposatevi un po’”, offrendo un habitat che permette la riconciliazione con Dio e con se stessi, mettendo a disposizione dei pellegrini gli spazi di verde, i locali, le varie iniziative che scandiscono l’anno liturgico. Oggi l’uomo ha bisogno di tempo e riflessione, ha bisogno di un clima di silenzio interiore e di quiete, che permetta l’attenzione a Dio per recepire il suo intervento nella propria storia personale.