Con entusiasmo e un po’ di stanchezza siamo arrivate a Fatima, chi per la prima volta, chi per la seconda o la terza volta. Il desiderio di andare in pellegrinaggio in un luogo santo, proviene dall’esigenza di vivere più intensamente la preghiera, incontrando in questo caso la Vergine di Fatima nel luogo dove è apparsa. Ma ogni volta che si torna, per noi è come la prima volta, perché Maria Vergine è sempre in attesa del nuovo incontro con il suo figlio. Lei ci attira a sé nel suo Cuore Immacolato dove è presente il Cuore di Gesù e ci mostra il mistero per la salvezza della nostra anima.
Fin dal primo giorno ci siamo addentrate nella spiritualità che la Madonna ha lasciato ai Santi Pastorelli a Fatima, meditando prima le apparizioni dell’Angelo del Portogallo e dopo soffermandoci sul valore della recita del rosario: contemplare i misteri della vita di Gesù accompagnati dallo sguardo di sua Madre, ci fa sperimentare la nostra appartenenza alla S. Chiesa, Corpo di Cristo. Il rosario è una preghiera ecclesiale, perché è la preghiera che più costruisce il senso di Chiesa. In Santuario già dall’11 maggio pomeriggio, numerosi fedeli si preparavano alla veglia del giorno successivo, occupando i posti vicino alle transenne. Intanto intorno a noi i preparativi per l’anniversario della prima apparizione della Mamma Celeste, erano in fermento. Tutto si muoveva in una logica di preghiera dietro la spinta dello Spirito Santo che permeava in Santuario.
Giovani e donne con in braccio i loro piccoli, percorrevano in ginocchio il lungo tratto di strada penitenziale, fino alla Cappellina delle apparizioni dove la Madonna li aspettava, per indicare loro la via dell’offerta e della riparazione. I numerosi pellegrini che si alternavano nelle S. Messe o nella recita del rosario, sembrava chiedessero la grazia, non tanto per la soluzione dei loro problemi, quanto invece per chiedere la forza di saper donare la propria vita.
La sera del 12 maggio alla veglia in Santuario, era come se tutto il popolo di Dio si fosse riunito per onorare la Vergine Maria, lei che nel suo Cuore Immacolato ci indica la salvezza. Una folla immensa si perdeva davanti i nostri occhi e nel buio le fiaccole accese sembravano dare nome ad ogni persona, rappresentando tutta la Chiesa nel grandissimo tappeto di luce. I canti e la preghiera davano lode alla Regina del cielo e della terra, alla Madre di Dio e Madre nostra. Le diverse lingue che venivano utilizzate nei vari momenti liturgici, assumevano un solo linguaggio universale.
Si, quell’immensità di fedeli era presente e in festa per onorare “Nostra Signora di Fatima”, Madre della Chiesa.
Nella S. Messa del 13 maggio, si è toccato l’apice della solennità liturgica. Ed è nella consacrazione Eucaristica che l’immane folla sembrava rispondere al sacrificio di Cristo sull’Altare, per trovare poi la gloria nella S. Comunione con Cristo Gesù e tutto il suo Corpo.
In questi pochi giorni di grande pace e preghiera, abbiamo inoltre beneficiato della delicata e premurosa accoglienza delle carissime Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima, che vivono il loro apostolato nella totale donazione della loro vita, testimoniando la spiritualità che “Nostra Signora di Fatima” ci ha lasciato.
-13 Maggio 2023 - Mara, Benedetta, Olimpia