Eccoci qui, anche quest’anno è iniziato il bombardamento commerciale legato alla festa di Halloween: negozi colmi di ragnetti, streghe, scheletri, fantasmi e zucche; addobbi in ogni luogo. In nome di questa festa si insegnano filastrocche, canzoncine e si organizzano laboratori per bambini, feste di ogni tipo per grandi e piccini e l’immancabile giro per le case alla ricerca di dolcetti e caramelle: “dolcetto o scherzetto?”
Ma Halloween è una festa che non ci appartiene. Il primo novembre è la giornata dedicata ai santi, che non a caso ci introduce alla commemorazione dei defunti. In quest’ultima facciamo memoria dei nostri cari che sono passati da questo mondo alla luce di Dio e ci invita a riflettere, alla luce del Vangelo, su quell’evento inevitabile che segna il passaggio dalla vita terrena a quella eterna e sul fine della nostra vita: “da Dio partiamo e a Dio ritorniamo”. Riscoprire il senso della nostra esistenza è riscoprire il nostro essere figli della luce e non delle tenebre; è prendere coscienza della nostra chiamata alla santità e i santi sono lì a dimostrarcelo. Papa Francesco ci ricorda che: “Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”.
La santità non è una meta riservata a pochi eletti. San Paolo ci parla di un grande disegno di Dio: “In Gesù, Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità” (Ef 1, 4). La santità, la bellezza e la gioia della vita cristiana non consistono nel compiere grandi cose, ma nel vivere per Cristo ed in Cristo, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti.
“Se noi compiamo con semplicità, con pace, con buona volontà, tutte le nostre cose, noi siamo già incamminati per la via della grande santità” (Servo di Dio Don Angelo Lolli).
Facciamo festa sì, spiegando chiaramente che si festeggiano i morti e i santi che vivono in Cristo nella gioia del paradiso.
Stiamo vivendo momenti di grande tensione e ogni giorno i mezzi di comunicazione ci propinano cose terribili, orrende, eventi di violenza, sofferenza e morte, voluti dalla stoltezza umana.
Di fronte a questi fatti vi propongo di reagire da credenti, vivendo questa festa in modo del tutto particolare: non solo pregare per i nostri cari defunti, ma anche esortare i nostri ragazzi ad andare casa per casa, non per recitare la consueta frase che ci insegna Haloween: “dolcetto scherzetto”, ma per portare la luce e la pace del Signore.
Vestiamoci da santi per assaporate l’eterno abbraccio del Padre che ci ama e ci avvolge con il suo abbraccio eterno, il nostro sguardo verso il cielo ci aiuterà ad essere veri figli della luce, operatori di pace e di bene in mezzo a questo mondo martoriato da tanto odio!