Ricorre oggi 20 Febbraio la memoria liturgica dei santi Francesco e Giacinta Marto. Tre piccoli pastori, i fratelli Francisco e Giacinta (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia (10 anni), il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina di Fatima, riferirono di aver visto scendere una nube e, dal suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario: la Madonna. Dopo questa prima apparizione la donna avrebbe dato appuntamento ai bambini per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri.
La notizia delle apparizioni si diffuse e richiamò sempre più la presenza di folle di credenti e curiosi. Il 13 luglio i veggenti riferirono che la Madonna aveva promesso che sarebbe avvenuto un evento prodigioso affinchè la gente credesse all'apparizione. Il 13 agosto i pastorelli non poterono presentarsi all'appuntamento perchè rinchiusi in prigione.
Le apparizioni continuarono e furono accompagnate da rivelazioni su eventi futuri, in particolare la fine della prima guerra mondiale e a breve l'inizio di una seconda guerra ancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti.
A conferma della parola data ai tre dalla Madonna riguardo l'evento prodigioso, il 13 ottobre 1917, migliaia di persone, credenti e non credenti, riferirono di aver assistito ad un fenomeno che fu chiamato "miracolo del sole". Molti dei presenti raccontarono che quel giorno pioveva e una spessa nube ricopriva il cielo, d'un tratto la pioggia cessò e, diradandosi le nubi, "si aprì il cielo". Il sole, tornato visibile, avrebbe cominciato a roteare su sè stesso, divenendo multicolore fino ad ingrandirsi, come se stesse precipitando sulla terra. Molti gridarono dalla paura invocando Dio e la Vergine perchè temevano che fosse la fine del mondo. I tre pastorelli dissero di aver visto anche la Madonna, san Giuseppe e Gesù bambino, mentre benedicevano il mondo tracciando un ampio segno di croce. Le autorità civili portoghesi osteggiarono apertamente le apparizioni di Fatima, temendo che, visto il clima politico fortemente anticlericale dell'epoca, potessero alimentare manifestazioni antigovernative. A questo atteggiamento contribui non poco la volontà dei tre pastorelli di mantenere il segreto sulle rivelazioni che la Madonna avrebbe fatto loro. L'avvenimento fece molto scalpore, e fu riportato da numerosi giornali dell'epoca, con molte testimonianze di persone presenti all'evento straordinario. La Madonna avrebbe permesso di rivelare le prime due parti del segreto, chiedendo di non rivelare pubblicamente la terza parte del segreto fino a quando i tempi fossero stati maturi.
Giacinta e Francisco morirono in tenera età durante l'epidemia di influenza spagnola, mentre Lucia divenne suora Carmelitana e custode del segreto di Fatima, dopo essere stata nel convento dell'ordine delle suore Dorotee di Tuy. Nel 1942 suor Lucia pubblicherà le sue memorie, resoconto delle apparizioni mariane. Il 31 ottobre dello stesso anno, papa Pio XII consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria. Nel 1943 il vescovo di Leiria ordinò a Lucia di scrivere la terza parte del messaggio di Fatima, rivelato dalla Madonna. Il Vescovo consegnerà le buste al Patriarca di Lisbona e quindi esse giunsero in Vaticano.
Nel luogo delle apparizioni venne costruito un Santuario in onore della Madonna di Fatima.
Il 13 maggio 2000 i fratelli Giacinta e Francisco vennero beatificati. Nello stesso anno venne svelata l'ultima parte del segreto di Fatima che fu messo in relazione con l'attentato subito da papa Giovanni Paolo II, il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro.
Suor Lucia è morta il 13 febbraio 2005, poche settimane prima della morte di Giovanni Paolo II.
In questo anno dedicato alla preghiera come non guardare alla vita luminosa di questi umili e semplici pastorelli. Una vita trasformata da Dio per mezzo del Cuore Immacolato di Maria: "Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio." Giugno 1917.
E' infatti la profonda devozione eucaristica che costituisce il cuore della spiritualità dei tre pastorelli di Fatima. Lo testimonia in modo particolare un dialogo tra Giacinta e Lucia, sua cugina maggiore, che rivela la loro abitudine di chiamare l’Eucarestia “Gesù nascosto”: “E tu, quando ricevi la Comunione, parli con lui?”. “Certo”. “E perché non lo vedi?”. “Perché è nascosto”. Allo stesso modo Giacinta si commuove e piange quanto sente la cugina raccontarle la Passione di Gesù, mentre brama di baciare e abbracciare il Crocifisso. E che dire di Francesco un bambino di soli 9 anni dal cuore puro e dallo spirito contemplativo. In un altro aneddoto raccontato da Lucia, dove descrive che mentre rincorre le farfalle insieme a lui, sua cugina si accorge che Francesco ha preso particolarmente sul serio l’invito della Mamma celeste a recitare il Rosario. Di qui, se ne sta spesso in disparte e così giustifica tale decisione: «Sto pensando a Dio, che è così triste a causa di tanti peccati. Se fossi capace di dargli gioia!».
Guardando a questi tre pastorelli, «la loro fedeltà alla preghiera, la generosità con cui facevano sacrifici, il loro orrore per il peccato, il loro zelo per la conversione dei peccatori, l’amore che nutrivano per Gesù e per il Cuore Immacolato di Maria» trasformando giorno dopo giorno la loro vita in terreno fecondo nel quale germogliano frutti di vita eterna, non possono non interpellarci ad una vita proiettata verso la santità.
Le vite di Francesco e Giacinta furono brevi e semplici. Hanno vissuto soltanto di Amore e per Amore che si rivelava loro nella luce offerta dalle mani della Signora tanto bella. I pastorelli vissero intensamente la passione di Dio per l’umanità. E, così, furono costituiti profeti dell’amore di Dio e offerti per Lui al mondo come bambini-pastori secondo il suo cuore (Ger 3,15). (Miguel Toga).
Papa Francesco ci esorta in questo anno della Preghiera, «a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera». La preghiera nella vita personale, nella vita della Chiesa, la preghiera nel mondo. I pastorelli di Fatima ci accompagnino in questo anno a riscoprire nella nostra vita il primato di Dio cosi da trasformarla in seme per la vita eterna nostra e dei nostri fratelli.