La lunga permanenza nel deserto causò la morte della generazione che uscì dall'Egitto,Morte che è ripetutamente interpretata dalle tradizioni come purificazione dal suo continuo peccato (cfr. Deut. I,14-40). Il popolo, con un lungo giro, evita l'incontro armato con popoli più potenti di lui: Mom e Koab, e giunge al confine della terra oggetto della promessa, a est del mar Morto.II momento storico per affrontare la conquista di Canaan non poteva esser più favorevole. Le tribù che erano uscite dall'Egitto si erano irrobustite nel deserto e avevano acquistato una certa coscienza di unità. Gli imperi limitrofi erano in assoluta decadenza, impotenti pertanto ad intervenire. L'Egitto, dopo lo splendore dei Ramses, aveva iniziato il letargo. L'Assiria ancora non aveva sollevato il capo. I cananei si trovavano divisi fra loro in una moltitudine di città-stato indipendenti, incapaci di far causa comune e pertanto di difendersi davanti alla spinta di alcuni nomadi agguerriti.La storia della conquista non si può seguire nei particolari, perché l'attuale interpretazione biblica ha semplificato lo svolgersi degli avvenimenti. Ma le prove sono più che sufficienti per assicurare che nella seconda metà del sec. XIII ebbe luogo, come lo dimostrano abbondanti testimonianze archeologiche, un grande assalto dall'est della Palestina che, per quanto fosse incompleto, distrusse la retroguardia della resistenza organizzata e permise a Israele di trasferire lì il suo centro tribale. Ma la popolazione cananea non fu in nessun modo sterminata. Molta parte della terra occupata da Israele era densamente popolata, e molta altra abitata da elementi che fecero causa comune con lui. Le vittorie di Israele causarono un aumento notevole del suo numero. Clan e città aderirono in massa o furono incorporati alla sua struttura per mezzo di un patto solenne (Gios. 24).Benché in processo di. assorbimento abbia continuato per qualche tempo, la struttura tribale di Israele si completò rapidamente e ricevette la sua forma costitutiva. Con questo si può dire che sia cominciata la storia di Israele (J. Bright). Le tradizioni della conquista, diverse e svariate nei dettagli, sono state raccolte da un autore posteriore (probabilmente dell'epoca dell'esilio in Babilonia), che ha dato loro la forma che ci presentano oggi nel libro di Giosué. Questo autore è imbevuto della mentalità del Deuteronomio, per cui ci offre un'interpretazione religiosa della conquista,La morte misteriosa di Mosé non impedisce la continuità della storia salvifica. E' Jahvé che la conduce a termine e, quando vengono a mancare i mediatori di una tappa, egli si sceglie nuovi "inviati" sui quali diffonde il suo spirito, perché in suo nome portino a termine un nuovo compito salvifico, quello che si adatta alla nuova tappa della storia.
Il terzo sabato del mese, sia in presenza che in diretta streaming, leggiamo e commentiamo i testi dell'Antico Testamento, dalla Genesi in poi, per cogliere il messaggio spirituale che ci offrono per la nostra vita di fede.
L’inizio è previsto per le ore 16.00 e la durata è di circa un’ora.
In presenza l’incontro si tiene nella sala del Rosario (salire la rampa di scale, al primo piano); invece per chi volesse seguire tramite YouTube, basta cliccare sul seguente link:
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