Ginetto fu quasi accecato, quella mattina, dalla luce splendente del sole che lo costrinse ad alzarsi dal suo letto di catoni presso la stazione del paese.
Angelino venne trafitto, tra le sbarre delle finestre, dalle stessa luce potente che lo risvegliò dal suo solito sonno agitato.
La madre Badessa, già sveglia da tempo, fu colpita negli occhi avendo quasi stranamente sollevato lo sguardo verso il cielo.
Monsignore, intento ad avviarsi in Chiesa, s'accorse della luce così vivace in quanto altri passanti erano fermi sollevando lo sguardo al cielo.
Lavinia, attraverso le lenzuola che stava stendendo, fu attirata da quella strana luce del mattino.
La famiglia di Piero: papà, mamma, Luigino e Sofia, quasi quasi camminavano all'indietro mentre si stavano recando alla Santa Messa attirati dal fennomeno di quel mattino.
Giannettino, là nel suo orto, mentre stava controllando i frutti del suo lavoro vide la terra asciugarsi in fretta mentre la stava innafiando e sollevò lo sguardo verso la luce.
La signora Cesira, a casa perchè sofferente da tempo, stava accendendo la televisione per seguire la Santa Messa quando dalla finestra aperta spuntò luminoso un forte raggio di sole che la costrinse a contemplare quella bellezza.
Suor Giuseppina, quella suorina anziana e con molti acciacchi, era da tempo in ginocchio in Cappella a pregare e quel raggio di sole passato attraverso le finestre la sfiorò quasi come un bacio.
Anche Adalberto, nella sua irsuta solitudine, s'accorse che quella mattina il sole brillava ancor più di altre volte e non potè fare a meno, finalmente, di accennare un lievo sorriso.
Berto, che la sera prima un pò alticcio, si era impossesato di denaro non suo, trovò strano quel sole mattutino e non potè fare a meno di pensare al cielo.
I chiassosi chierichetti, maschi e femmine, che si preparavano all'entrata in Chiesa per la Santa Messa Pasquale solenne, cercando di ripararsi con la manica della tunica, volsero gli occhi al cielo ed accennarono ad un sorriso.
Che il Sole del mattino di Pasqua.
Tutti videro lo stesso sole,lucente, splendente, caldo, radioso, che ispirava sorrisi e felicità.
Quel sole che solo era il segno di una Luce più grande che ancora una volta annunciava che Cristo, morto, era risorto e per tutti c'era la possibilità di risorgere con Lui!
Un caro augurio Pasquale!
Stefano Ferrandi Cascinone