50 giorni di fuoco
Evangelizzazione nella Piazza e per le Vie di Roma
Venerdì 1 maggio 2015 noi, alcuni fedeli amici del Santuario di Nostra Signora di Fatima con P. Silvano OMV, abbiamo vissuto una esperienza entusiasmante: spesso il Signore ci offre piccole occasioni per aprirci nuove strade e farci percorrere nuovi sentieri. Con la metro A di Roma, non siamo scesi alla fermata di San Giovanni, anche se c’era il concerto del 1 maggio, ma abbiamo proseguito fino a Piazzale Flaminio, per arrivare a Piazza del Popolo: la nostra meta era la Chiesa di Santa Maria del Popolo.
Dopo la messa delle ore 18,00 era prevista l’Adorazione Eucaristica e la preghiera animata dalla nostra Comunità, e anche “ l’evangelizzazione” nella Piazza e per le vie di Roma. Questo era scritto nelle indicazioni e tutto piano piano ha preso forma: P. Silvano ha esposto il Santissimo Sacramento sull’altare, Suor Amata si è seduta all’organo per animare, con i canti, la preghiera, e p. Silvano ha dato forma e parola alla preghiera con una fluidità che nasceva dal cuore, a cui alternava momenti di silenzio. Accadeva che ciascuno di noi parlava con il Signore attraverso la sua voce.
Piano piano sempre più persone entravano nella Chiesa: era stata spalancata la porta centrale e le persone che transitavano sulla piazza, volgendo lo sguardo, sembravano attratte da quella inconsueta modalità: perché la porta aperta? Cosa sta succedendo? Ecco che mi sono tornate alla mente le parole di Papa Francesco: uscite e andate incontro alla gente, e se non volete, spalancate le porte della chiesa e permettete a Cristo di uscire!
Tante persone transitavano a quell’ora sulla piazza: chi camminava frettolosamente, chi correva, forse in ritardo, turisti che si soffermavano ad ammirare la piazza, e a leggere la guida della città. Molti si avvicinavano incuriositi da quella porta aperta, e anche dal gesto che noi animatori dell’evento facevamo: stando fuori sui gradini della chiesa offrivamo a tutti i passanti un lumino da accendere in chiesa. Ci guardavano incuriositi alcuni, altri perplessi come per chiedere “ quanto dobbiamo dare?”
Con un sorriso lasciavamo scivolare un lumino nelle loro mani dicendo semplicemente “lo può accendere in chiesa davanti al Signore” e sulla porta altri li aiutavano ad accendere con il fuoco il lumino e poi ciascuno di loro percorreva lentamente la navata centrale fino ad arrivare a deporre questa piccola luce ai piedi dell’altare davanti al Santissimo. In breve tempo lo spazio si è riempito di tante piccole luci che ardevano: ogni luce una preghiera a Gesù.
La voce del sacerdote scendeva lentamente nel cuore, semplice e breve, ma tante erano le preghiere in quel momento, in quel tempo che lentamente si dilatava e ci riempiva il cuore di gioia
Tutto è stato così fluido e naturale, e tutto così bello e intenso che alla fine ci siamo ritrovati sorridenti e pieni di gioia, quella gioia che è dono del Signore.
Questa è la pace del Signore!