TOTA PULCHRA ES MARIA

Il Dogma dell'Immacolata Concezione

Nei primi secoli del Cristianesimo nella dottrina dell'Immacolata Concezione è il parallelismo tra Eva e Maria, secondo una duplice relazione di somiglianza e di opposizione. Sulla base della prima, come Eva fu plasmata senza macchia dalle mani di Dio, similmente Maria doveva essere creata da Dio, Immacolata. Maria rappresenta la vittoria di Cristo sul peccato.

Questa festa ha origine in Oriente, precisamente nella chiesa bizantina, dove nel secolo ottavo, all'inizio del mese di dicembre, nove mesi prima della Natività di Maria, si solennizzava la memoria della concezione di Anna che, secondo l'apocrifo vangelo di Giacomo, fu la madre di Maria. Infatti, Tra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo si cominciò a celebrare in Oriente (sicuramente Costantinopoli), il 9 di dicembre, una festa della Concezione di Anna, madre della Theotokos. La festa non aveva per oggetto diretto l'esenzione di Maria dal peccato originale, ma l'evento prodigioso narrato dal Protovangelo di Giacomo (o Natività di Maria), secondo cui Gioacchino ed Anna, sterili da sempre, concepiscono in maniera miracolosa e per grazia di Dio, la loro bambina.

Dall'Oriente la festa passò all'Occidente secondo i percorsi ormai noti, tra cui gli insediamenti di monaci orientali in Italia e gli intensi rapporti di Bisanzio con l'Italia meridionale, come attesta il già citato calendario napoletano.

La festa, sorta nei monasteri palestinesi, conquistò, comunque, quasi subito un grande favore: nel IX secolo la troviamo inclusa nel Nomocanon di Fozio e nel Calendario monumentale della chiesa di Napoli, allora sotto l'influenza bizantina. Agli inizi del X secolo, l'imperatore Leone VI il Filosofo (896-903) la estese a tutto l'impero e, nel 1166, l'imperatore Comneno la annoverò tra le feste da celebrarsi con l'astensione dal lavoro. Nel XV secolo, due avvenimenti incidono profondamente nella storia del dogma e nella liturgia della festa dell'Immacolata Concezione: il Concilio di Basilea (1431-1437) e l'elezione alla cattedra di San Pietro del Card.

Un altro avvenimento darà ancora più importanza alla Festa dell'Immacolata nell'Italia meridionale nel 1624. Nel corso di tale anno, la città di Palermo venne colpita da un terribile male: la peste. Secondo la leggenda, questa era stata introdotta a mezzo di alcune casse contenenti suppellettili di provenienza orientale, sbarcate nel porto di Palermo clandestinamente. La popolazione fu decimata, in quanto a quell'epoca si era impreparati a combattere tale morbo che trovava terreno fertile nella inadeguatezza delle condizioni igieniche. In tale situazione di umana impotenza, non rimaneva che rimediare con ogni efficacia al male presente, non solo con le diligenze temporali e umane, ma ancora con le spirituali e divine. Memorabile, a tal proposito, l'atto del Cardinale Doria che emise nella Cattedrale palermitana, il voto di venerare e difendere l'Immacolata Concezione di Maria, dopo che il 27 luglio 1624 l pretore di Palermo, D. Vincenzo Del Bosco, principe di Cattolica, propose in un consiglio civico di “promettere di onorare la sua (di Maria Vergine) Immacolata Concezione con fare la festa nel suo giorno a sue spese nella Chiesa di Santo Francesco d'Assisi di questa città con intervenire il Senato presenzialmente alla festa con tutti li suoi officiali. Nel 1693, Innocenzo XII, prescrive a tutta la chiesa latina l'ottava, portando la festa a rito doppio di seconda classe.

La festa fu inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell'8 dicembre 1661. Il Dogma cattolico fu ufficialmente proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes a Bernadette Soubirou (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (nel 1830) a Catherine Labouré.

L'8 dicembre del 1857, papa Pio IX, inaugurò e benedisse a Roma, il monumento dell'Immacolata, detto di Piazza di Spagna. Papa Pio XII, nel giorno dell'Immacolata Concezione, ha iniziato a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine; il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958, uscì dal Vaticano e si recò personalmente in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata portata avanti anche dai papi successivi. La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L'omaggio all'Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, tra cui il Tota Pulchra.

Contatti

santuarionsdifatima@gmail.com

Please, enter your name
Please, enter your phone number
Please, enter your e-mail address Mail address is not not valid
Please, enter your message
Acconsento al trattamento dei dati ai sensi del DLgs 196/2003 e del Reg. UE 2016/679.
Leggi l'informativa

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter: sarai costantemente informato sulle nostre iniziative, eventi, etc...

Donazioni

  • Il Santuario N.S. di Fatima nato per la generosità di tante persone e per chi ha donato tutto per la maggior Gloria di Dio, si sostiene con il contributo libero di quanti devolvono a suo favore offerte. Chi volesse contribuire può farlo:

    IBAN: IT55 G 03069 39450 100000009531

    Banca Intesa San Paolo
    C.C. POSTALE 439018
    intestato Istituto degli Oblati di Maria Vergine, Santuario N.S. di Fatima