Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

NOVENA ALLA MADONNA DI FATIMA

1. O Vergine di Fatima, Madre di Dio e Madre nostra, che apparendo a tre umili pastorelli hai voluto dare al mondo travagliato dalla guerra un messaggio dsperanza e di pace, fa che possiamo ritrovare nella Parola del Signore e nella fede della Chiesa la serenità del cuore, la concordia delle nostre famiglie e dell'umana società.
Ave Maria...Nostra Signora di Fatima prega per noi.

2. O Vergine di Fatima, Madre di misericordia, che spinta dall'amore per l'umanità, ci hai ricordato il messaggio evangelico di conversione e penitenza per entrare nel Regno dei Cieli, ti ringraziamo di tanta materna sollecitudine per noi tuoi figli peccatori e ti chiediamo innanzitutto la grazia della fedeltà al nostro Battesimo e la perseveranza finale nell'amore di Dio.

Ave Maria...Nostra Signora di Fatima prega per noi.

3. O Vergine di Fatima, Madre pietosa di tutti i sofferenti, che esaudisci le preghiere e le lacrime di chi è nella tribolazione o nella malattia, guarda a noi e ai nostri cari, che gemono nell'ora della prova e donaci la salute del corpo e dello spirito per sperimentare oggi e sempre la solenne promessa che il tuo Cuore Immacolato sarà il nostro rifugio e la via che ci conduce a Dio.

Ave Maria...Nostra Signora di Fatima prega per noi.

4. O Vergine di Fatima, Madre Addolorata che hai vissuto ai piedi della croce la Passione redentrice del tuo Figlio per la nostra salvezza e richiami anche oggi attorno all'Eucarestia, fonte e culmine della nostra vita in Cristo, fa che portiamo all'altare del Signore il fervore della preghiera e i sacrifici della nostra vita per la conversione dei peccatori e il trionfo del tuo Cuore Immacolato.

Ave Maria...Nostra Signora di Fatima prega per noi.

5. O Vergine di Fatima, che ti sei manifestata come la Madonna del Rosario e ci inviti nella recita del Rosario a contemplare i misteri del Figlio tuo con i tuoi stessi occhi e a pregarlo con il tuo Cuore, rendici perseveranti nella preghiera, docili alla volontà del Padre fedeli alla Chiesa e al Papa, per dare a tutti testimonianza gioiosa dell'amore di Dio e della tua presenza materna accanto a noi, o clemente o pia, o dolce Vergine Maria.

Salve o Regina

Salve, Regina,
madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e
piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo Seno.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria!    

La CEI in questo giorno dove si ricorda la prima Apparzione della Madonna a Fatima invita tutti ad unirsi in preghiera con il Rosario trasmesso da TV 2000 dal Santuario N.S. di Fatima di San Vittorino. Il Rosario sarà presieduto da S.Ecc. mons. Mauro Parmegiani.

Da Venerdi 1 Maggio ogni giorno recita del Santo Rosario alle ore 16,00  sul canale youtube N.S. di Fatima San Vittorino.
..Nostra Signora conclude il messaggio del 13 maggio 1917 dicendo: Recitate il Rosario tutti i giorni, per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra.” 
Tutte le persone di buona volontà, scrive suor Lucia, possono e devono, ogni giorno recitare il rosario. E perché? Per metterci in contatto con Dio, per ringraziarlo dei suoi benefici e chiedergli le grazie di cui abbiamo bisogno. Dato che tutti abbiamo bisogno di pregare, Dio chi chiede una preghiera che è alla nostra portata. La preghiera del rosario può essere alla portata di tutti. Si può fare sia in comune con altre persone, sia da soli. Sia in chiesa di fronte al Santissimo, sia in famiglia, i genitori insieme ai figli. Sia per strada, sia in viaggio, sia da sani che da ammalati e….non mancherà ad alcuno l’occasione. La nostra giornata ha ventiquattro ore….non sarà poi tanto se riserviamo un po’ di tempo al Signore per una intima conversazione con Lui. Il rosario costituirà un mezzo poderoso per aiutarci a mantenere la fede, la speranza e la carità. Il rosario o corona, conclude suor Lucia, è la preghiera che Dio, attraverso la sua Chiesa e Nostra Signore, ci ha raccomandato con maggiore insistenza, a tutti in generale, come via e porta di salvezza: “Recitate il rosario tutti i giorni” ( Nostra Signora, 13 maggio 1917)

Cari fratelli e sorelle,
è ormai vicino il mese di maggio, nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale. Perciò ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire. Inoltre, vi offro i testi di due preghiere alla Madonna, che potrete recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi. Le allego a questa lettera così che vengano messe a disposizione di tutti.
Cari fratelli e sorelle, contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova. Io pregherò per voi, specialmente per i più sofferenti, e voi, per favore, pregate per me. Vi ringrazio e di cuore vi benedico.
Roma, San Giovanni in Laterano, 25 aprile 2020   Festa di San Marco Evangelista       
Papa Francesco

Preghiera a Maria
 
O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.
Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.  Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova.  Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen. 

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o
Vergine gloriosa e benedetta.

Preghiera a Maria
 
«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».
Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione. O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro. Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia. Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute. Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti. Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus. Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà. Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro. Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare. O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale. Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

 

20 Aprile 2020

PARLA UN BAMBINO

Parla un bambino.

Mamma – chiede il bambino prendendole la mano

Perché papà sta sempre disteso sul divano, così triste,

nervoso, non chiacchera per niente e se mi affaccio

fuori non vedo più la gente?

A scuola non andiamo non so con chi giocare

Ora ti chiedo mamma, mi vuoi un po spiegare?

“Tesoro sulla terra v’è un virus assai letale

porta con lui la morte ed è perciò virale,

non sa come reagire la gente disperata e

l’ansia regna sempre sull’intera giornata.

Se si rimane a casa senza troppi commenti

L’infezione va via, ma sempre a passi lenti.”

“Mamma cos’è il virus? E’ una strana parola

si tratta di una febbre che non si può curare,

i dottori ogni giorno aiutano i malati, lottando

con la morte rimangono infettati  donano con

onore la vita alle persone, non arrivando mai

alla propria  pensione.

Troppi infermieri e medici muoiono per il lavoro

Dovremmo dare ad essi una medaglia d’oro.

Viaggiamo in un tunnel senza la luce in fondo,

la macchina cammina, non v’è barriera intorno.

Forse c’è un bivio avanti, forse una curva ancora,

ma il buio è troppo fitto, lontana è ancora l’aurora.

L’ Italia, bimbo mio, vive un momento nero,

e l’avvenire adesso è avvolto dal mistero.

Dobbiamo andare avanti con fede e coraggio

E forse chissà quando, avremo il primo raggio.

Vorrei narrar le favole, ma questa è storia vera,

vedi, sopra il balcone sventola una bandiera,

questa vuol dire a tutti: dobbiamo andare avanti

chiediamo aiuto al Cielo ed anche a tutti i Santi,

ma noi sappiamo bene che in fondo ad ogni cuore

c’è sempre una speranza: l’aiuto del Signore.”       RITA GOLINO

La Festa della Misericordia è celebrata la prima domenica dopo Pasqua, ovvero la seconda Domenica di Pasqua, attualmente chiamata Domenica della Divina Misericordia. La iscrisse per primo nel calendario liturgico il Cardinale Franciszek Macharski per l’arcidiocesi di Cracovia (1985), e successivamente alcuni vescovi polacchi nelle proprie diocesi. Su richiesta dell’Episcopato polacco, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nell’anno 1995, introdusse questa Festa in tutte le diocesi polacche. Nel giorno della canonizzazione di Suor Faustina, il 30 aprile dell’anno 2000, il Papa annunciò questa Festa per tutta la Chiesa.

Ispirazione all’istituzione di questa Festa fu un desiderio di Gesù trasmesso da Suor Faustina. Il Signore Gesù le disse: Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della Misericordia (D. 299). Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla Santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine (D. 699). In molteplici apparizioni il Signore Gesù definì non solo la collocazione della Festa nel calendario liturgico della Chiesa, ma anche il motivo e lo scopo della sua istituzione, le modalità di preparazione e di celebrazione e le grandi promesse ad essa legate. La più grande è la grazia del “perdono totale delle colpe e delle pene” collegata all’accostarsi, in quel giorno, alla Santa Comunione dopo unabuona confessione (senza alcun legame con il più piccolo peccato), nello spirito del culto della Divina Misericordia ovvero con un atteggiamento di fiducia verso Dio e di amore attivo verso il prossimo. Questa grazia è – come spiega Don prof. Ignacy Różycki – una grazia più grande dell’indulgenza plenaria. Questa consiste nella cancellazione delle pene terrene dovute ai peccati commessi, ma non è mai la remissione delle stesse colpe. La grazia straordinaria è sostanzialmente la più grande delle grazie dei sei sacramenti ad eccezione del Sacramento del Battesimo: in quanto la remissione di tutte le colpe e di tutte le pene è la grazia sacramentale del Santo Battesimo. Per quanto riguarda le promesse citate, Cristo legò la remissione totale delle pene e delle colpe con l’accostarsi alla Santa Comunione ricevuta il giorno della Festa della Misericordia ed l’ha elevata a rango di ”secondo battesimo”. La preparazione a questa Festa consiste nella novena e cioè nella recita, per nove giorni, della Coroncina alla Divina Misericordia iniziando dal Venerdì Santo. La Festa della Mia Misericordia è uscita dalle Mie viscere a conforto del mondo intero (D. 1517) – disse il Signore Gesù a Suor Faustina.

11 Aprile 2020

SABATO SANTO

Da un'antica «Omelia sul Sabato santo».  La discesa agli inferi del Signore

Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.

10 Aprile 2020

VENERDI SANTO

Cari fratelli e sorelle, anche quest’anno abbiamo ripercorso il cammino della croce, la Via Crucis, rievocando con fede le tappe della Passione di Cristo. I nostri occhi hanno rivisto la sofferenza e l’angoscia che il nostro Redentore ha dovuto sopportare nell’ora del grande dolore, che ha segnato il culmine della sua missione terrena. Gesù muore in croce e giace nel sepolcro. La giornata del Venerdì Santo, così impregnata di umana mestizia e di religioso silenzio, si chiude nel silenzio della meditazione e della preghiera. Tornando a casa, anche noi come coloro che assistettero al sacrificio di Gesù, ci “percuotiamo il petto”, ripensando a quanto è accaduto (cf Lc 23, 48). Si può forse restare indifferenti dinanzi alla morte di un Dio? Per noi, per la nostra salvezza si è fatto uomo ed è morto in croce. 

Fratelli e sorelle, i nostri sguardi spesso distratti da dispersivi ed effimeri interessi terreni, oggi volgiamoli verso Cristo; fermiamoci a contemplare la sua Croce. La Croce è sorgente di vita immortale, è scuola di giustizia e di pace, è patrimonio universale di perdono e di misericordia; è prova permanente di un amore oblativo e infinito che ha spinto Dio a farsi uomo vulnerabile come noi sino a morire crocifisso. Le sue braccia inchiodate si aprono per ciascun essere umano e ci invitano ad accostarci a Lui certi che ci accoglie e ci stringe in un abbraccio di infinita tenerezza: “Quando sarò elevato da terra – aveva detto – attirerò tutti a me” (Gv 12, 32). 

Attraverso il cammino doloroso della croce gli uomini di ogni epoca, riconciliati e redenti dal sangue di Cristo, sono diventati amici di Dio, figli del Padre celeste. “Amico!”, così Gesù chiama Giuda e gli rivolge l’ultimo drammatico appello alla conversione; amico chiama ognuno di noi perché è amico vero di tutti. Purtroppo non sempre gli uomini riescono a percepire la profondità di quest’amore sconfinato che Iddio nutre per le sue creature. Per Lui non c’è differenza di razza e cultura. Gesù Cristo è morto per affrancare l’intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cerchio di odio e vendetta, dalla schiavitù del peccato. La Croce ci rende fratelli. 

Ci domandiamo: ma che abbiamo fatto di questo dono? Che abbiamo fatto della rivelazione del volto di Dio in Cristo, della rivelazione dell’amore di Dio che vince l’odio? Tanti, anche nella nostra epoca, non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso; tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escluda Dio; tanti credono di non aver bisogno di Dio. Cari amici, dopo aver vissuto insieme la passione di Gesù, lasciamo questa sera che il suo sacrificio sulla Croce ci interpelli; permettiamo a Lui di porre in crisi le nostre umane certezze; apriamogli il cuore: Gesù è la Verità che ci rende liberi di amare. Non temiamo! Morendo il Signore ha salvato i peccatori, cioè tutti noi. Scrive l’apostolo Pietro: Gesù “portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti” (1Pt 2, 24). 

Questa è la verità del Venerdì Santo: sulla croce il Redentore ci ha restituito la dignità che ci appartiene, ci ha resi figli adottivi di Dio che ci ha creati a sua immagine e somiglianza. Restiamo dunque in adorazione davanti alla Croce. O Cristo, Re crocifisso, donaci la vera conoscenza di Te, la gioia a cui aneliamo, l’amore che colmi il nostro cuore assetato d’infinito. Così Ti preghiamo questa sera, Gesù, Figlio di Dio, morto per noi in Croce e risorto il terzo giorno. Amen!     BENEDETTO XVI

 

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