Segreteria del Santuario
Tempo di Natale
La grazia tipica delle solennità e di tutto il tempo natalizio è l’unione della nostra vita con la vita divina di Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana.
La colletta della Messa del giorno di Natale afferma chiaramente il contenuto della grazia del Natale del Signore:
“O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fà che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana”.
NOVENA DI NATALE 16 - 24 DICEMBRE 2023
ORE 8,30 -10,00 NELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA
24 DICEMBRE IV DOMENICA DI AVVENTO
SANTE MESSE ORE 9,00 - 10,30 - 12,00
16,30 SANTA MESSA DELLA VIGILIA DI NATALE
ORE 23,30 SANTA MESSA DELLA NOTTE
25 DICEMBRE NATALE DEL SIGNORE
SANTE MESSE ORE 9,00 - 10,00 - 12,00 - 16,30 - 18,00 - ROSARIO ORE 16,00
26 DICEMBRE SANTO STEFANO MARTIRE
OREN 9,00 - 10,30 - 12,00 - 17,00 - ROSARIO ORE 16,30
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Il tema dell’Immacolata è centrale per l’Avvento che prepara a rivivere il «mistero della Redenzione» in avvenimenti dove la grazia fa irruzione in modo sovrabbondante. L’Incarnazione del Verbo, l’esultanza del Precursore nel seno materno, il Magnificat, il «Gloria!» degli angeli, la gioia dei pastori, la luce dei magi, la consolazione di Simeone e Anna, la teofania al Giordano anticipano i segni dei tempi nuovi.
La liturgia rende presente in mezzo alla nostra assemblea la potenza che ha preservato la Vergine dal peccato: celebra infatti nell’Eucaristia lo stesso mistero della redenzione, di cui Maria per prima ha goduto i benefici e al quale noi partecipiamo, secondo la nostra debolezza e le nostre forze.
In Inghilterra e in Normandia già nel secolo XI si celebrava una festa della concezione di Maria; si commemorava l’avvenimento in se stesso, soffermandosi soprattutto sulle sue condizioni miracolose (sterilità di Anna, ecc.). Oltre questo aspetto aneddotico, sant’Anselmo mise in luce la vera grandezza del mistero che si attua nella concezione di Maria: la sua preservazione dal peccato.
Nel 1439 il concilio di Basilea considerò questo mistero come una verità di fede, e Pio IX ne proclamò il dogma nel 1854.
Dio ha voluto Maria per la salvezza dell’umanità, perché ha voluto che il Salvatore fosse «figlio dell’uomo»; per questo viene applicata a Maria, con pienezza di significato, la parola di Dio contro il tentatore: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa» (Gn 3,15). E Maria viene riconosciuta come la «nuova Eva, madre di tutti i viventi» (prima lettura). Così Maria appare accanto a Cristo, il nuovo Adamo, e perciò ci si presenta come colei che aiuta a riscoprire e a rispettare il posto della donna nella salvezza dell’umanità. Richiama ed esalta il posto e il compito della vergine, della sposa, della madre, della vedova, nella società, nella Chiesa e nel mondo; rivendica la dignità della donna contro ciò che la attenta. (Maranatha)
Sante Messe ore 9.00 - 10.00 - 12.00 - 16.30 - 18.00
Rosario ore 16.00
Primo Sabato del mese con Mary vision Tv
Nella sua terza apparizione a Fatima, il 13 luglio del 1917, la Madonna annunciò che avrebbe chiesto la comunione riparatrice nei primi sabati, e anni dopo, il 10 dicembre 1925, quando suor Lucia era già nella Casa delle Dorotee a Pontevedra, in Spagna, Lei le apparve di nuovo. Al suo fianco si vedeva il Bambino Gesù su una nuvola luminosa, e la Vergine Maria le disse:
“Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato dalle spine che gli uomini ingrati, in ogni momento, Mi infliggono con bestemmie e ingratitudini. Tu, per lo meno, vedi di consolarMi, e di’ a tutti;
- di confessarsi
- ricevere la Sacra Comunione,
- pregare un rosario e
- far Mi quindici minuti di compagnia meditando sui quindici misteri del Rosario(1) al fine di darMi sollievo ogni primo sabato del mese, per cinque mesi consecutivi Io prometto di assistere chi adempirà a queste richieste nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie per la salvezza delle loro anime”.
Ore 10,00 Santa Messa
Ore 10,30 Adorazione Eucaristica
Ore 11.00 Rosario meditato in varie lingue
Novena dell'Immacolata
l dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla "Ineffabilis Deus" che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) dove Maria apparve a Bernardette presentandosi come «l’Immacolata Concezione".
Vergine Santa e Immacolata,
a Te, che sei l’onore del nostro popolo
e la custode premurosa della nostra città,
ci rivolgiamo con confidenza e amore.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Il peccato non è in Te.
Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:
nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,
nelle nostre opere risuoni il canto della carità,
nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità,
nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
La Parola di Dio in Te si è fatta carne.
Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore:
il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti,
la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti,
la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano,
ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.
Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Ascolta la nostra preghiera,
esaudisci la nostra supplica:
sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù,
sia questa divina bellezza a salvare noi,
la nostra città,
il mondo intero.
Amen.
(Papa Francesco)
Dal 29 Novembre al 7 Dicembre Novena dell'Immacolata cantata ore 8,30 - 10,00
Sante Messe 8,30 - 10,00 - 17,00 - rosario ore 16,30
Avvento, in Attesa del grande giorno!
Il Rettore scrive. Lettera ai fedeli per l’Avvento!
Carissimi fratelli e sorelle nel Signore!
In questo periodo di Avvento ci prepariamo ancora una volta ad accogliere il Signore Gesù che viene nel mistero del Natale. Vogliamo prepararci ad accoglierlo con il giusto atteggiamento del cuore, con quello dei pastori che vanno alla grotta, che è l’atteggiamento dei poveri.Chi sa riconoscere la propria povertà, a differenza del superbo e dell’arrogante che vanta la propria presunta ricchezza, sa accogliere Gesù come la vera ricchezza con gioia e gratitudine.
Accogliamolo con un cuore umile. Umiltà e povertà vanno sempre insieme. L’umile è colui che è consapevole delle proprie povertà e debolezze. A volte ci lamentiamo di esse. Ma, paradossalmente esse non sono un ostacolo, ma una opportunità per il nostro cammino spirituale. L’esperienza della nostra radicale debolezza, infatti, ci costringe a riconoscere i nostri limiti, la nostra incapacità di controllare la nostra vita, a non contare su noi stessi ma solo su Dio, a rimetterci ciecamente alla sua misericordia, lui che si è fatto Bambino, piccolo, perché lo possiamo accogliere nel suo mistero di amore e lasciarci da Lui salvare. Sì, perché la vita spirituale non è segnata da una progressione di conquiste, quando dal lasciare che Lui conquisti il nostro cuore; non è vantare dei meriti, ma accogliere la sua grazia che ci corrobora e ci salva. La salvezza è dono.
Accostandoci al presepe, che mi auguro tutti voi avrete preparato in casa, possiamo contemplare questo grande mistero. Gesù nasce e viene posto in una mangiatoia perché “non c’era posto per loro nella casa”. C’è posto per lui nel mio cuore?
Viene posto in una mangiatoia. Ciò che viene posto in essa è per essere mangiato. Gesù si darà come pane di vita per la salvezza degli uomini. Il peccato era cominciato con il mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male con la brama di diventare come Dio; la cura di questo mangiare sarà proprio l'eucarestia. La croce – l'albero della vita – permette di mangiare il frutto della vita. L'eucaristia è l'antidoto, il farmaco dell'immortalità. Noi possiamo mangiare, senza bramosia, ricevendo tutto come dono il frutto dell'albero della vita, con rendimento di grazie.
Non per nulla Gesù nasce a Betlemme, che significa “casa del pane”. Nasce là dove c'è la casa del pane. È lui il Pane da mangiare che si dona.
Contempliamo Gesù bambino, “avvolto” di fasce, che è stato posto nella mangiatoia. È una prefigurazione del mistero pasquale. Infatti dopo averci amato fino alla morte e alla morte in croce verrà avvolto con le bende per la sepoltura e deposto nel sepolcro. «Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi»(Lettera ai Romani 5,8). Se, dunque, Gesù ha dato la vita per amore nostro, per amore nostro il Verbo di Dio si è incarnato.
Ed infine contempliamo la fragilità e la debolezza di quel bambino che ha bisogno delle cure materne che Maria, assieme a Giuseppe suo sposo, prestò a Gesù. Gesù con l’incarnazione ci ha raggiunti nella nostra debolezza di creature. Alle volte ci lamentiamo delle nostre povertà, dei nostri limiti, dei nostri fallimenti. Ci sembrano degli ostacoli al nostro desiderio di vita in pienezza. Ma, paradossalmente, possono diventare un’occasione di grazia. Anzitutto perché, consapevoli delle nostre debolezze ci conducono a non giudicare più nessuno, a trattare il prossimo con dolcezza, umiltà, comprensione. Ed inoltre intensificano la nostra relazione con Dio: vedendoci così poveri, siamo obbligati a invocarlo con fiducia. Ci spingono a volgerci interamente verso di Lui, che con un cuore paterno e materno insieme, con infinita tenerezza, ci avvolge con la sua grazia, ci dona ogni bene spirituale di cui abbiamo bisogno. Allora faremo esperienza di quello che ci dice Santa Teresa di Lisieux: «si prova una grande pace a essere assolutamente povera, a non contare che sul buon Dio».
È la sapienza dei poveri impersonata da quei pastori che sanno lasciare tutto, che sanno lasciare lì il proprio gregge – che rappresentava la loro ricchezza – e si sono incamminati senza indugio per accogliere la vera ricchezza: “un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”, come annunciato dagli angeli. Sono i primi testimoni del mistero dell’amore divino, del grande evento del natale.
Accogliamo Gesù con l’atteggiamento interiore di Maria. Più siamo vicini a Maria, più impariamo ad amare la nostra piccolezza, a non portarla come un peso, ma ad accoglierla come una grazia. La tenerezza materna di Maria, la sua mitezza, la sua pace, la sua umiltà, il suo sorriso ci incoraggiano in un modo meraviglioso in questo cammino di umiltà e di amore da lei stessa percorso. Ci guida ad accogliere con questa disposizione profonda il Signore nel nostro cuore.
Con l’augurio che anche noi possiamo fare esperienza di quanto il Signore ci ama personalmente e chiede solo di essere accolto con cuore umile e povero per riempirci di ogni grazia, auguro a tutti voi un Avvento fruttuoso e un Santo Natale.
Padre Michele Babuin omv rettore del Santuario
Mercatino Natalizio - Lanteri Humanitas
Sono i piccoli gesti gentili che scaldano il cuore e ti fanno credere che nel mondo ci sia tanta bontà, più di quella che vediamo.
Mercatino Natalizio di beneficenza per le missioni dei padri omv e delle suore omvf.
8-9-10 Dicembre 2023
I santi, nostri compagni di viaggio
Sabato 2 Dicembre e Domenica 3 Dicembre 2023 il Santuario avrà la gioia di accogliere la reliquia di san Luigi Maria Grignion de Montfort
Affidiamo alla sua intercessione la nostra Diocesi, la Chiesa. Pregheremo particolarmente per la pace in Medio Oriente, in Ucrania.
Formazione Liturgica - La Liturgia luogo dell'incontro con Cristo
«La missione di Cristo e dello Spirito Santo che, nella Liturgia sacramentale della Chiesa, annunzia, attualizza e comunica il Mistero della salvezza, prosegue nel cuore che prega. I Padri della vita spirituale talvolta paragonano il cuore a un altare» (n. 2655): altare Dei est cor nostrum.
Lettura Spirituale della Sacra Scrittura - Saul e Davide
Saul è il primo re d’Israele. Poiché il popolo chiedeva un Re, come tutti gli altri popoli, Samuele, l’ultimo dei Giudici, ha incoronato Saul. Ma Saul ha disubbidito al Signore e così uno spirito malvagio, mandato da Dio, lo tormenta (noi diremmo che soffre di una terribile depressione).
Davide è – all’inizio della sua storia – un suonatore di cetra. Solo lui riesce ad aiutare Saul, a trarlo fuori dalla nera malinconia che lo colpisce, grazie alla potenza della musica e del canto. Ben presto si rivela però anche un grande combattente: infatti affronta e sconfigge, con un solo colpo della sua fionda, il gigantesco guerriero Golia, terrore dell’esercito d’Israele. E a questo punto Saul tenta di ucciderlo.
SABATO 25 NOVEMBRE, ORE 16,00 - Padre Michele Babuin omvSala del Rosario incontro trasmesso in diretta sul canale youtube di Padre Michele, cliccando sul seguente link:https://www.youtube.com/channel/UCzGZlWm8IITlevGMDX6-44w