Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

Gli Evo, come vengono chiamati gli esercizi spirituali nella vita ordinaria, aiutano attraverso il dialogo con il Signore, la lettura delle Scritture e le esperienze quotidiane a portare ordine nella propria vita tramite una integrazione della fede con il vissuto, un cammino di discernimento e una scuola di preghiera.

I tre veggenti furono sequestrati e tenuti per tre giorni sotto la vigilanza dell’Amministratore di Ourém che a tutti i costi — ed invano — desiderava strappare loro il segreto confidato dalla Vergine, e perciò non poterono recarsi alla Cova da Iria il giorno 13 agosto quando doveva avvenire la quarta apparizione della Madonna.

​Secondo la testimonianza delle numerose persone che erano accorse sul luogo, poco dopo mezzogiorno si udì un tuono, più o meno come le altre volte, al quale seguì il lampo e, subito dopo, tutti cominciarono a notare una piccola nuvola, molto lieve, molto bianca e molto graziosa, che si fermò alcuni minuti sul leccio, salendo poi verso il Cielo e scomparendo nell’aria. I volti dei presenti brillavano con tutti i colori dell’arcobaleno; gli alberi sembravano senza rami né foglie, ma coperti soltanto di fiori; anche il suolo e le vesti delle persone erano del colore dell’arco celeste. Sembrava che la Madonna fosse venuta, ma non avesse incontrato i pastorelli.

Così racconta Suor Lucia la quarta apparizione:

​“Andando con le pecore, in compagnia di Francesco e suo fratello Giovanni, in un luogo chiamato Valinhos, e sentendo che qualcosa di soprannaturale si avvicinava e ci avvolgeva, sospettando che Nostra Signora venisse ad apparirci e temendo che Giacinta non la vedesse, chiedemmo a suo fratello Giovanni di andarla a chiamare.

​Intanto, vidi con Francesco il riflesso della luce, che noi chiamavamo lampo, e quando arrivò Giacinta dopo un istante, vedemmo la Madonna sopra un leccio.

​— Cosa vuole da me Vostra Signoria?

​— Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il giorno 13 e che continuiate a pregare il Rosario tutti i giorni. Nell’ultimo mese farò un miracolo perché tutti credano.

​— Che cosa vuole Vostra Signoria che si faccia del denaro che la gente lascia alla Cova da Iria?

​— Fate due portantine: una la porterai tu con Giacinta ed altre due bambine vestite di bianco; l’altra, la porterà Francesco con altri tre ragazzi. Il denaro delle portantine è per la festa di Nostra Signora del Rosario e quello che avanzerà sarà per una cappella che devono far fare.

​— Volevo chiedere di guarire alcuni ammalati.

​— Sì, ne guarirò qualcuno durante l’anno.

​Ed assumendo un aspetto più triste, (aggiunse): Pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’Inferno non avendo chi si sacrifichi e preghi per loro”.

​Dopo aver detto queste parole, la Madonna si diresse, come le volte precedenti, verso oriente.

Per lunghi minuti i pastorelli rimasero in uno stato di estasi. Si sentivano invasi da una gioia irrefrenabile dopo tante sofferenze e timori. Infine, quando furono in grado di muoversi e camminare, tagliarono alcuni rami dell’arbusto che era stato sfiorato dalla tunica della Madre di Dio e li portarono a casa. Qui poterono sentire che i rami esalavano un delizioso e magnifico profumo! Erano i “rametti dove la Santissima Vergine aveva posto i piedi”…

Ore 21,00 narrazione della quarta apparizione
Segue processione mariana con i flambeaux
Santa Messa

24

Feriale ore 8,30 - 18,00
Rosario 17,30

Festivo ore 9,00 - 10,30 - 12,00 - 17,30 - 19,00
Rosario 17,00

Domenica 6 Agosto - Prima Domenica del Mese

Ore 16,45 Adorazione Eucaristica
ore 17,30 Santa Messa - segue processione mariana

Sante Messe ore 9,00 - 10,30 - 12,00 - 17,30 - 19,00

 

 

Ore 16,45 Adorazione Eucaristica
Ore 17,30 Santa Messa - segue Processione Mariana

Sono iniziati nel Santuario i lavori di rifacimento delle volte laterali del santuario, la demolizione e il ripristino del calcestruzzo ammalorato. Verrà fatta anche l'ispezione totale del santuario e la riparazione dei punti nei quali ci sono infiltrazioni d'acqua.

Questi lavori verranno a costare 65.000,00 euro.

La Provvidenza Divina mai abbandona.. Aiutaci a rendere sempre più bello la casa di N. S. di Fatima, Ella saprà come ricompensarti! Padre Michele Babuin omv rettore del Santuario.

* Per chi desidera effettuare un'offerta in bonifico o c c, ecco gli estremi del santuario: Santuario N. S. Di Fatima - Istituto Oblati di Maria Vergine  C/C postale  439018

Istituto degli Oblati di Maria Vergine - banca Intesa San Paolo  

IBAN: IT55G0306939450100000009531

 

La contemplazione adorante e amorosa del Salvatore dal costato aperto e dal cui cuore trafitto sgorgano sangue ed acqua è un dato costante nella storia della Chiesa, pur con accentuazioni diverse sia negli atteggiamenti interiori, sia nelle forme devozionali.
Nel tardo Medio Evo questa contemplazione porta a particolari atti di culto e, grazie ai Santi mistici- contemplativi, si passa gradualmente dall'attenzione alla piaga del costato di Gesù a quella del cuore. Se questa era una tendenza ormai presente nella Chiesa in diverse forme, dobbiamo, però, riconoscere che sono stati soprattutto S. Giovanni Eudes e S. Margherita Maria Alacoque a dare, con il loro instancabile zelo apostolico, a questa devozione verso il Cuore di Gesù una larghissima diffusione, che si è prolungata per circa due secoli nella religiosità popolare della Chiesa cattolica, fin quasi ad identificarsi con le pratiche più popolari di tale devozione.
Già Pio XII, però, nell'enciclica Haurietis aquas del 1956 segnalava alcuni segni di crisi di tali pratiche devozionali, tendenti spesso al sentimentalismo, ed indicava contemporaneamente le vie da seguire per un autentico rinnovamento. Scriveva infatti: “È nei testi della sacra Scrittura, della Tradizione e della Liturgia che i fedeli devono cercare di scoprire le sorgenti limpide e profonde del culto al Cuore di Gesù, se desiderano penetrarne l'intima natura e trarre incremento e alimento del loro religioso fervore” (H. A., n. 54).
Pertanto il rinnovamento teologico e pastorale, promosso dal Concilio Vaticano II, ha portato a proporre per un retto esercizio del culto al Sacratissimo Cuore non tanto un insieme di pratiche devozionali, ma una spiritualità molto ricca ed esigente, centrata nel mistero di Cristo dal Cuore trafitto, che è rivelazione piena del Dio-Amore e, contemporaneamente, donazione di amore totale, che va accolto, corrisposto e irradiato con tutta la nostra vita. Infatti, la contemplazione dell'amore di Dio nel Cuore di Cristo fa nascere nel cuore del credente il desiderio di una generosa risposta d'amore, come fu la vita di Cristo.
Un modo per dare forma concreta a questa esigenza di corrispondere a tanto Amore è la Consacrazione, in cui S. Margherita Maria, con la proposta di pratiche semplici e spontanee, ha saputo incarnare ed esprimere il desiderio profondo di donazione totale al Cuore di Gesù.
Pio XI nell'enciclica Miserentissimus Redemptor ne attesta la fondamentale importanza, riconoscendo che la Consacrazione personale “fra tutte le pratiche riferentesi al culto del Sacro Cuore è senza dubbio la principale”. E poi, esplicitando il senso di tale atto consacratorio, aggiunge “riconoscendo di aver tutto ricevuto dall'eterna carità di Dio , offrendoci al Cuore di Gesù, alla stessa eterna Carità offriamo noi stessi e tutte le cose nostre” (M. R., n. 8).
Parlando di Consacrazione personale, però, non dobbiamo dimenticare che ogni cristiano è già ontologicamente consacrato in virtù del Battesimo, che unisce il battezzato al Signore risuscitato e, per mezzo di Lui, lo rende partecipe dello Spirito e della relazione filiale con il Padre.
Sia nel I che nel NT si afferma chiaramente che non si può parlare di consacrazione come gesto spontaneo dell'uomo, al di fuori dell'iniziativa salvifica di Dio. Così, nel I Testamento troviamo passaggi come quelli espressi dal Deuteronomio: “Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo... Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti ... perché vi ama...
Riconoscete quindi che il Signore Dio è il vostro Dio, il Dio fedele” (Dt 7,6-9); e da Isaia: “Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.” (Is 43, 1). E anche nel NT è sempre Dio che predestina, chiama, giustifica e glorifica (Rm 8,30); è Lui che che rende i cristiani “santificati” (1 Cor1,2).
Tuttavia, nel 1° Testamento viene ugualmente ribadita l'esigenza da parte del Popolo amato di una risposta di amore totale. Celebre il testo di Dt 6, 4-5: “Ascolta Israele: ... Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze”; testo che ritorna anche in Dt 10,12; 11,13; 13,4; 30,6; e ripreso anche nel NT, tanto che Gesù stesso l'ha riconosciuto come il primo e più grande dei comandamenti (Mc 12,30).
Negli stessi testi apostolici che insistono con forza sulla iniziativa di Dio nel consacrare e santificare i battezzati, viene affermato con uguale forza che a questa consacrazione ontologica deve corrispondere una consacrazione personale e vitale a Dio, espressa in termini di culto esistenziale. I “santificati in Cristo Gesù” sono “chiamati ad essere santi” (1 Cor 1,2), cioè a trasformare la propria vita in un dono totale e offerta gradita a Dio, come indicato da S. Paolo in Rm 12,1: “Vi esorto, dunque, fratelli, per la misericordia di Dio a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale”.
Nella vita di consacrazione Gesù rimane la sorgente e il modello paradigmatico ed è sul suo esempio e in virtù della sua offerta sulla croce, che i discepoli sono abilitati a consacrarsi nel dono totale di sé. Lo stesso Gesù, consacrato da Dio in Spirito Santo e potenza (Atti 10,38), diviene a sua volta termine immediato della consacrazione dei fedeli, i quali devono vivere non per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro (2 Cor 5,15).
Vediamo bene, dunque, che la Consacrazione al Cuore di Gesù è un atto denso di impegno vitale, che si esprime in un profondo e libero abbandono di sé per una donazione pura e totale. Nella stessa luce, derivante dalla meditazione attenta ed approfondita delle Scritture, è da intendersi il significato teologico e spirituale della “riparazione”, che è una caratteristica essenziale della spiritualità del Cuore di Gesù. La “riparazione del peccato”, infatti, rappresenta la realizzazione del disegno eterno dell'amore misericordioso del Padre. È Lui che “ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16); e lo ha mandato “non per condannare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui” (Gv 3, 17).
Una tale riparazione è l'opera meravigliosa della misericordia divina, compiuta dal Figlio, Cristo Gesù, che ha donato la sua vita per il suo grande amore per il Padre e per l'umanità peccatrice, chiamata a salvezza. È Lui l'unico mediatore tra Dio e gli uomini (1Tm 2,5); e non c'è altro nome sotto il cielo dato agli uomini, nel quale sia possibile la salvezza (Atti 4,12).
Tuttavia, in forza della fede e del battesimo, anche noi partecipiamo alla vita filiale del Cristo risorto , “figli nel Figlio”, e quindi, animati e rinnovati dalla Grazia, partecipiamo anche alla sua offerta riparatrice.
Parlare di “riparazione”, allora, vuol dire riconoscere che anche a noi è possibile, in Cristo, fare qualcosa per ostacolare la presenza del peccato nel mondo e collaborare alla salvezza dei fratelli.
A noi, che umilmente riconosciamo la nostra naturale fragilità, le nostre debolezze, i nostri egoismi e il nostro stesso peccato, un tale compito appare impossibile, superiore alle nostre povere forze. Eppure, è Cristo stesso che ci dona la sua medesima missione: “Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi” (Gv 20,21). Andate, annunciate il vangelo, battezzate... (cf Mt 28,19).
Siamo invitati, dunque, a porre tutta la nostra fiducia nella Grazia di Dio, che dobbiamo accogliere con cuore indiviso, convinti che senza di Lui noi non possiamo fare nulla (cfr Gv 15,5).
Strettamente collegato alla Consacrazione al Cuore di Gesù, è da considerare l'Affidamento alla Vergine Santissima. Anche in questo caso, non è da porre in primo piano la nostra decisione personale, ma piuttosto l'azione del Redentore che dalla croce offre all'apostolo Giovanni quanto ha di più prezioso: la sua stessa Madre, Maria.
Siamo, dunque, invitati ancora una volta a metterci sotto la croce, non da soli, ma accompagnati dalla Santa Madre, per penetrare con Lei nell'abisso dell'amore di Dio per l'uomo e sentirne tutta la forza rigeneratrice. Ed è proprio ponendoci accanto a Maria sotto la croce, che potremo sentire come rivolte a noi le parole di Gesù alla Madre e al discepolo amato: “Vedendo la madre e lì accanto a lei, il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figio! Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre!” (Gv 19,26-27).
Il Vangelo, poi, continua, dicendo che “da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”, o, per essere maggiormente fedeli al testo originale (eis ta idia), dovremmo tradurre “la accolse fra i suoi propri beni”. Tale espressione, più che l'aspetto materiale, evoca la dimensione spirituale di tale accoglienza, cioè del nuovo legame che si instaura fra Maria e Giovanni, il discepolo amato. Nell'atto di Affidamento alla Vergine ciò che spetta più specificamente a noi, che ci identifichiamo con il discepolo amato, è proprio l'Accoglienza della Madre, con tutta la ricchezza di atteggiamenti spirituali che il termine giovanneo comporta.
Considerando tutta la densità di impegno vitale che l'atto di Consacrazione al Cuore di Gesù richiede, è chiaro che esso non può essere qualcosa di improvvisato. È necessario, perciò, prepararvisi attraverso un itinerario di maturazione, che conduca ad una scelta libera, consapevole e piena.
In tale itinerario un ruolo fondamentale è rappresentato dall'accoglienza grata del dono della Madre. Accogliere Maria nella nostra casa, fra i nostri beni più preziosi, significa imparare da Lei le disposizioni giuste per penetrare nel Cuore del Figlio: disposizione interiore all'ascolto, atteggiamenti di generosità, umiltà, gratitudine.
Accogliendo Maria, è come se entrassimo nel suo grembo, quel grembo che ha portato e in cui si è formato Gesù, perché anche noi possiamo essere plasmati come figli e poter giungere ad affermare insieme con l'Apostolo : “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20).
In questo cammino, dunque, non siamo soli: la Vergine della tenerezza ci è vicina con il suo dolce amore di Madre.

Il 13 luglio 1917, la Madonna apparve per la terza volta ai tre pastorelli di Fatima ai quali, come prima cosa, rinnovò l’appuntamento per il giorno 13 del mese successivo. E raccomandò di continuare a recitare il Rosario tutti i giorni in onore di Nostra Signora del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra. Preannunciò inoltre che a ottobre avrebbe rivelato chi era e avrebbe mostrato un segno a conferma della sua venuta. 

Dalle memorie di Lucia: «- Cosa vuole da me? - domandai.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
- Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché credano tutti che Lei ci appare.
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono, quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
[- Ho qui una richiesta; se Lei converte una donna di Pedrogão e una di Fatima e se fa star meglio un bambino della Moita.
Disse che le avrebbe convertite e che il bambino sarebbe migliorato entro un anno].
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: “O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura. (Dev’essere stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ai!», che dicono di avermi sentito dire). I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi. Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
– Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.    

{Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”. E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio}.

Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo.
Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno”.
Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
– Non vuol più niente da me?      
– No. Per oggi non voglio più niente da te.»

I segreti sono un’unica visione in tre parti mostrata dalla Madonna ai tre pastorelli

La rivelazione, nella sua totalità, riguarda scenari dell’umanità intera. La prima parte è una terribile visione dell’Inferno “…un grande mare di fuoco” e suor Lucia dice che durò poco altrimenti sarebbero morti di terrore e paura. La seconda parte fa riferimenti sconvolgenti agli equilibri tra nazioni e annuncia la Seconda guerra mondiale, “una guerra peggiore di quella che sta per finire” insieme ad un tempo di fame e persecuzioni per la Chiesa e il Papa. La Madonna chiese la consacrazione della Russia al Cuore immacolato per evitare che i suoi errori si spargessero nel Mondo promuovendo altre guerre e persecuzioni dove “i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre soffrirà molto e varie nazioni saranno distrutte”. Annuncia però anche un tempo in cui il Cuore Immacolato trionferà e ci sarà la pace nel Mondo. 

La Madonna aveva annunciato l’inizio della Seconda guerra mondiale dopo “La notte illuminata di una luce sconosciuta”: la notte tra il 25 e il 26 gennaio 1938 in molte nazioni dell’Europa centrale molti videro un’aurora boreale. Diversi Papi hanno fatto varie consacrazioni del mondo intero al Cuore Immacolato della Madonna, a partire da Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II. Il 13 ottobre 2013 Papa Francesco ha consacrato per la prima volta sotto il suo pontificato, il mondo al Cuore Immacolato di Maria e il 25 marzo 2022 ha consacrato la Russia e L’Ucraina proprio davanti alla statua di Nostra Signora di Fatima venerata nel nostro Santuario e che venne portata proprio in quell'occasione nella basilica di  San Pietro dove il Santo Padre ai suoi piedi pronunciò l'Atto di Affidamento.

Il 13 Luglio qui al Santuario si è svolta la consueta processione mariana con i flambeaux, la recita del rosario e la santa Messa nel ricordo di questa apparizione dove la Vergine permise ai tre bambini di sollevare il velo del futuro. La celebrazione è stata presieduta da Sua Ecc. Mons José Rodríguez Carballo, Arcivescovo, segretario del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

Un futuro denso di nubi minacciose, ma anche colmo di speranza una speranza fondata sulle parole della Vergine; Il mio Cuore Immacolato trionferà! Il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa”. Per concludere, il messaggio di Fatima ci dà speranza in questo mondo lacerato dall’odio, dall’egoismo e dalla guerra. Satana non trionferà, e i suoi piani malvagi verranno ostacolati dal Cuore Immacolato di Maria. Ci potrà essere sofferenza nel prossimo futuro, ma se ci aggrappiamo a Gesù e a Sua Madre usciremo vittoriosi.

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Appello. 

Gli Oblati di Maria Vergine e le Suore Oblate di Maria vergine di Fatima che svolgono il loro ministero al santuario, desiderano che questo luogo, nel quale possiamo sperimentare la vicinanza del Signore e la tenerezza di Maria, possa sempre meglio offrire un servizio di accoglienza, di celebrazioni liturgiche curate che favoriscano l’incontro con il Signore, di espressione di misericordia mediante il sacramento della Riconciliazione, di formazione e di accompagnamento personale. Ma ABBIAMO BISOGNO DI NUOVI VOLONTARI NEI VARI AMBITI che si sostengano in questo servizio, disposti ad aiutarci sia nella gestione concreta degli ambienti (pulizie, manutenzione del santuario e del giardino), sia nell’ambito liturgico (lettori, servizio all’altare, cantori) e tecnico. Per questo chi desidera dare del proprio tempo per questo importante servizio può dare il proprio nominativo a Padre Michele o alla sacrestia del santuario. Il Signore, nella sua bontà, vi ricompenserà con le sue grazie per questo servizio che fate a favore del popolo di Dio.

Dal primo di Luglio le Sante Messe avranno il seguente orario;
- Feriale ore 7,00 - 8,30 - 10,00 - 19,00 
- Festivo 7,00 - 8,30 - 10,00 - 12,00 - 17,30 - 19,00.

-Le Celebrazioni saranno trasmesse su Tv2000 tranne la Messa feriale delle 10,00 e la Messa festiva delle 12,00 e 17,30.

«- Cosa vuole da me? - domandai.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
- Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché credano tutti che Lei ci appare.
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono, quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
[- Ho qui una richiesta; se Lei converte una donna di Pedrogão e una di Fatima e se fa star meglio un bambino della Moita.
Disse che le avrebbe convertite e che il bambino sarebbe migliorato entro un anno].
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: “O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura. (Dev’essere stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ai!», che dicono di avermi sentito dire). I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi. Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
– Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.    
{Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”. E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio}.
Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo.
Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno”.
Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
– Non vuol più niente da me?      
– No. Per oggi non voglio più niente da te.»

Memorie di Suor Lucia, pp. 172-174 (IV Memoria); la sezione entro le parentesi quadre fa parte dell’interrogatorio del parroco, del 14 luglio1917, in Documentação Crítica de Fátima. I, pp 13-15; la sezione entro le parentesi graffe costituisce la famosa terza parte del segreto di Fatima (Memorie di Suor Lucia, p. 209).

 -Ore 21,00; Narrativa dell'Apparizione
-Processione mariana con i flambeaux e recita del rosario
-Segue Santa Messa
-Presiede Sua Eccellenza Mons. José Rodríguez Carballo, arcivescovo segretario Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

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