Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

San Giuseppe custode della vita, permette al Dio fattosi uomo, un bambino inerme, «completamente dipendente dalle cure di un padre e di una madre» (così disse Papa Wojtyla a Betlemme nel marzo 2000) di crescere. È capace di essere padre anche di un figlio che non era suo nella carne. È un uomo pratico, capace di ascoltare la voce di Dio e di metterla in pratica, prendendo le giuste decisioni per il bene della sua famiglia.

Ore 10.00 Accoglienza
Ore 10.30 Conferenza dal tema:" San Giuseppe, modello di Speranza, per la famiglia".  sr Giacinta Sguotti omvf
Ore 12.00 Santa Messa
Ore 13.00 Pranzo insieme. Il Santuario offre Il primo piatto e ciascuno porta qualcosa per il secondo.
Ore 14.30 preghiera conclusiva
*per i bambini è previsto il servizio babysitter* 

Mi chiamo sr. Maria Valentina, sono nata e cresciuta a Roma e il 13 ottobre 2024 ho pronunciato il mio “Si per sempre” a Dio tra le Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima. Lui l’aveva detto dall’Eternità. Tutto è cominciato parecchi anni fa quando ho capito che la vita non poteva essere sprecata. 

“Dio ama ogni persona di un amore infinito. Sapere di essere amati cambia la vita”. 

Questa è la mia storia d’Amore con Lui.

Sono nata e cresciuta in una famiglia mediamente cristiana. Ho ricevuto il dono del Battesimo e della Cresima accompagnata da una nonna terziaria francescana. Un fratello e una sorella, le preghiere della sera, la messa della domenica con tutta la famiglia, i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, la testimonianza di un amore che sa stare e restare anche di fronte alle difficoltà della vita, sono i doni che ho ricevuto da Dio attraverso i miei genitori.  

Poi è arrivata l’esperienza scout che mi ha fatto “respirare” Dio senza sapermelo annunciare (ma lasciando in me il desiderio di un incontro personale con Lui) e mi ha plasmata ai valori cristiani della comunità e del servizio. Il basket all’oratorio delle suore Salesiane mi ha permesso, attraverso una suora (sr. Daniela), di scoprire che ero innamorata di Dio e dei giovani, ma non riuscivo ad ammetterlo.   

L’entrata nella vita eterna a soli 19 anni di Graziella, un’amica scout, ha fatto entrare me nella Vita, quella Vera. Quello è stato il momento in cui ho capito che aveva senso solo Amare. Ma chi? Come?

Sono domande che mi hanno accompagnato per parecchi anni, ma non riuscivo a trovare una risposta che mi desse la pace. Cercavo l’Amore e non lo trovavo. La proposta di giocare in serie A2 di pallacanestro, un ragazzo con cui condividevo la passione per l’educazione, la laurea in architettura, niente mi soddisfaceva veramente. Un viaggio a Calcutta, tra i bambini disabili e abbandonati, i malati, le suore di Madre Teresa di Calcutta, mi ha donato l’opportunità di vivere l’incontro personale con Dio. Calcutta mi ha svelato uno dei volti di Dio, ma non è bastato. Sono tornata a Roma e ho cominciato a lavorare. In seguito, l’incontro con la Parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, dove ho sperimentato la Chiesa viva, dove sono stata accompagnata spiritualmente e dove ho conosciuto la Misericordia, hanno fatto crescere in me il desiderio e mi hanno dato la consapevolezza e il coraggio, per dire Si alla chiamata che il Signore mi rivolgeva da molto tempo. Finalmente l’incontro con le suore Oblate di Maria Vergine di Fatima mi ha permesso di capire che Gesù era ed è qui per me, che non è tanto importante quello che faccio, ma che ogni cosa io la viva con Lui. Tra le oblate ho sperimentato la stessa gioia che avevo vissuto a Calcutta, quando nel silenzio di un’adorazione mi ero sentita profondamente Amata: questo il segno che Gesù era qui con me, questa la risposta che il mio cuore cercava. Finalmente ho trovato casa. Nessuno mi ha amato e mi ama come Lui: “ho trovato l’amato del mio cuore, lo strinsi fortemente e non lo lascerò”.

Tra le Oblate ho ritrovato tutti quei semi che Dio aveva sparso nella mia vita attraverso le persone e gli avvenimenti e che tenevano il mio cuore inquieto e mai soddisfatto delle proposte del mondo: l’offerta totale della vita, la salvezza dei fratelli (soprattutto giovani), la presenza fortissima di Maria Vergine. Il 13 ottobre ho dato voce al mio cuore che chiedeva di offrire la mia vita a Dio perché tanti giovani abbiano la vita in abbondanza, verso orizzonti senza confine. Sono felice.

Ringrazio Dio per avermi chiAmata e aspettata e ringrazio tutte le Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima che nel tempo hanno detto quei Si, che hanno permesso di dire il mio SI.

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2 Febbraio Presentazione del Signore al Tempio - Giornata della Vita Consacrata.

La bellezza della vita consacrata

La vita consacrata è un mistero di amore e dono, un'esistenza che si eleva al di sopra delle logiche del mondo per abbracciare un orizzonte infinito. È un cammino di totale affidamento a Dio, un cuore che si fa culla del divino, accogliendo il richiamo a essere segno vivo della Sua presenza nel mondo.

Chi sceglie la vita consacrata vive nella semplicità e nella radicalità del Vangelo, testimoniando la forza di un amore che non conosce confini. È una vita che risponde al grido dei poveri, alla solitudine degli ultimi, alle ferite di un’umanità spesso smarrita. In ogni gesto quotidiano, nel silenzio della preghiera, nell’abbraccio di una comunità o nel servizio ai fratelli, si riflette il volto luminoso di Cristo.

Consacrarsi significa offrire tutto: i desideri, i sogni, le lacrime e le gioie, trasformandoli in perle preziose che brillano agli occhi di Dio. Ogni sofferenza accolta e ogni sacrificio donato diventano semi di speranza, che germogliano nel cuore di chi soffre e di chi cerca una luce nel buio.

 

La bellezza della vita consacrata risiede nell’essere testimoni di un amore che non chiede nulla in cambio, ma si dona senza misura. È la bellezza di uno sguardo che si posa sull’umanità con tenerezza, di mani che guariscono, di cuori che ascoltano. È il coraggio di vivere per l’Invisibile e di credere che, anche nel più piccolo gesto, si può costruire il Regno di Dio.

Chi vive questa vocazione porta nel mondo un canto silenzioso ma potente, un inno alla speranza, alla fedeltà e alla gioia. La vita consacrata è una perla rara, un segno che il cielo si china sulla terra, trasformando ogni cosa in un'offerta d’amore.

La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Con la professione dei consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù — vergine, povero ed obbediente — acquistano una tipica e permanente «visibilità» in mezzo al mondo, e lo sguardo dei fedeli è richiamato verso quel mistero del Regno di Dio che già opera nella storia, ma attende la sua piena attuazione nei cieli.

"Lungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questa via di speciale sequela di Cristo, per dedicarsi a Lui con cuore «indiviso» (cfr 1 Cor 7, 34). Anch'essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale ed apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la società...A tutti gli uomini e le donne che vorranno ascoltare la mia voce, desidero far giungere l'invito a cercare le vie che conducono al Dio vivo e vero anche nei percorsi tracciati dalla vita consacrata. Le persone consacrate testimoniano che «chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, si fa anch'egli più uomo». Quante di esse si sono chinate, e continuano a chinarsi, come buoni samaritani sulle innumerevoli ferite dei fratelli e delle sorelle che incontrano sulla loro strada! Guardate a queste persone afferrate da Cristo, che indicano nel dominio di sé, sostenuto dalla grazia e dall'amore di Dio, il rimedio contro l'avidità di avere, di godere, di dominare. Non dimenticate i carismi che hanno plasmato meravigliosi «ricercatori di Dio» e benefattori dell'umanità, che hanno aperto vie sicure a coloro che cercano Dio con cuore sincero. Considerate il gran numero di santi cresciuti in questo genere di vita, considerate il bene fatto al mondo, ieri e oggi, da chi si è dedicato a Dio! Questo nostro mondo non ha forse bisogno di gioiosi testimoni e profeti della potenza benefica dell'amore di Dio? Non ha bisogno anche di uomini e donne che, con la loro vita e la loro azione, sappiano gettare semi di pace e di fraternità?"

San Giovanni Paolo II - Vita Consacrata -

Giornata dedicata alla Famiglia presso il Santuario: Un Momento di Condivisione e Speranza

Una giornata speciale e arricchente si è svolta presso il Santuario, dedicata interamente alle famiglie che frequentano questa comunità. L'incontro ha visto una partecipazione entusiasta e numerosa, creando un'atmosfera calorosa di condivisione e riflessione.

Dopo un'accoglienza gioiosa, Sr. Giacinta omvf ha guidato il momento centrale della giornata, presentando i contenuti della Bolla di Indizione del Giubileo intitolata "Spes non confundit" (La speranza non delude). Con parole profonde e coinvolgenti, Sr. Giacinta ha sottolineato l'importanza di portare speranza nella vita quotidiana delle famiglie, anche nelle situazioni più complesse e difficil

Durante il suo intervento, Sr. Giacinta ha proposto delle "vie concrete della speranza" come strumenti preziosi per affrontare le sfide quotidiane. Ha invitato le famiglie a riscoprire la bellezza dei piccoli gesti d'amore, il valore del perdono e la forza della preghiera condivisa. Ha inoltre sottolineato l'importanza della solidarietà tra famiglie, come esempio tangibile di una comunità che si sostiene reciprocamente.

Condivisione in Gruppi: Una Rete di Esperienze

Successivamente, le famiglie sono state suddivise in piccoli gruppi per un momento di confronto e condivisione. Questo spazio ha permesso loro di raccontare esperienze personali, difficoltà affrontate e piccoli successi quotidiani, offrendo ispirazione e supporto reciproco. Gli scambi, profondi e sinceri, hanno mostrato la forza della comunità e il valore del dialogo tra famiglie.

Testimonianze e Preghiera Finale

La giornata è stata arricchita da testimonianze toccanti che hanno mostrato come la speranza possa trasformare anche le situazioni più complesse. L'incontro si è concluso con una preghiera comunitaria e una benedizione speciale per tutte le famiglie presenti, lasciando nei cuori dei partecipanti un rinnovato senso di pace e fiducia.

Un Cammino di Speranza e Comunità

Il Santuario continua a essere un punto di riferimento per le famiglie, offrendo occasioni preziose per la crescita spirituale e umana. Questa giornata ha rappresentato un importante passo nel cammino del Giubileo, invitando tutti a vivere la speranza come motore di cambiamento e gioia nella vita familiare.

Sabato 25 gennaio si è svolto il ritiro spirituale della Lanteri Humanitas, dal titolo "Con San Paolo, insieme missionari di speranza". È stata una giornata intensa e arricchente, dedicata alla riflessione, alla preghiera, alla condivisione e alla fraternità, che ha coinvolto i volontari dell' Associazione "Lanteri Humanitas", desiderosi di vivere un’esperienza di crescita spirituale e comunitaria.

L’incontro è stato guidato da padre Sergio Zirattu e suor Lucia Siciliano, che hanno sapientemente accompagnato i presenti attraverso momenti di meditazione e approfondimento sul messaggio di San Paolo, modello di missionarietà e speranza.

Il momento culminante del ritiro è stata la celebrazione eucaristica, presieduta da padre Oseni, che ha invitato i partecipanti a riflettere sul significato della missione cristiana nella vita quotidiana e sull’importanza di essere testimoni di speranza in un mondo spesso segnato da incertezze.

L’evento si è concluso in un clima di gioiosa fraternità, con l’auspicio che quanto vissuto durante la giornata possa continuare a ispirare il cammino spirituale e comunitario di ciascuno. Un’esperienza preziosa, che ha riaffermato il valore della fede condivisa e della missione evangelizzatrice.

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 L’importanza di offrire ai ragazzi contenuti e modelli positivi e con valori.

In un’epoca in cui i giovani sono costantemente esposti a una quantità enorme di informazioni attraverso i media, i social network e le piattaforme digitali, diventa cruciale riflettere sull’importanza dei contenuti a cui essi accedono e dei modelli di riferimento che seguono. Offrire ai ragazzi esempi positivi e contenuti carichi di valori significa contribuire alla loro crescita personale, sociale e morale, gettando le basi per una società più sana e consapevole.

L’influenza dei contenuti sui giovani

I ragazzi sono spesso influenzati da ciò che vedono e ascoltano. La loro capacità di discernere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra ciò che è utile e ciò che è nocivo, è in fase di formazione, e le esperienze a cui sono esposti giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo della loro identità. Contenuti violenti, superficiali o privi di valori possono generare disorientamento, favorire comportamenti disfunzionali o alimentare insicurezze.

Al contrario, contenuti positivi che promuovono l’empatia, il rispetto, il coraggio e la solidarietà possono ispirare i giovani, spingendoli a sviluppare una mentalità aperta e a impegnarsi per il bene comune. Libri, film, programmi televisivi ed esperienze educative che raccontano storie di resilienza, inclusività e altruismo sono strumenti potenti per trasmettere messaggi costruttivi.

Il ruolo dei modelli di riferimento

I modelli di riferimento – siano essi genitori, insegnanti, educatori, personaggi pubblici – sono fari che guidano i giovani nel loro percorso. I ragazzi tendono a imitare le persone che ammirano, interiorizzandone valori e comportamenti. Quando i modelli di riferimento trasmettono integrità, autenticità e rispetto, i giovani imparano a valorizzare tali qualità.

È importante che genitori e educatori incoraggino i ragazzi a scegliere con attenzione le loro fonti di ispirazione, insegnando loro a distinguere tra modelli autentici come i pastorelli di Fatima, Carlo Acutis, e figure che promuovono ideali irrealistici o dannosi.

Come promuovere contenuti e modelli positivi

1. Educazione ai media: Insegnare ai giovani a valutare criticamente i contenuti che consumano, sviluppando consapevolezza su temi come le fake news, la manipolazione mediatica e l’impatto dei social network.

2. Dialogo aperto: Creare spazi di confronto dove i ragazzi possano discutere di ciò che vedono e ascoltano, condividendo dubbi e riflessioni.

3. Esposizione a esperienze formative: Promuovere attività che sviluppino competenze e valori, come il volontariato, il lavoro di squadra e la partecipazione a progetti culturali o sportivi.

4. Sostegno a figure positive: Valorizzare e dare visibilità a persone che rappresentano esempi positivi, come leader comunitari, artisti impegnati o scienziati innovatori.

Conclusione

Dare ai giovani contenuti e modelli positivi significa investire nel loro futuro e nel futuro della società. È un compito che spetta a tutta la comunità: famiglie, scuole, media e istituzioni devono lavorare insieme per costruire un ambiente culturale ed educativo che sia nutriente e ispirante. Perché i ragazzi di oggi saranno i leader, i cittadini e i creatori di domani, e il mondo che costruiranno sarà il riflesso dei valori che avranno interiorizzato.

Ore 9,30 Accoglienza dei ragazzi
Ore 10,00 Facciamo amicizia con i nostri amici santi Francesco e Giacinta Marto
Ore 12,00 Visita a Nostra Signora di Fatima
Ore 13,00 Pranzo al sacco
Ore 14,30 Giochi
Ore 15,30 Partenze

 

Frequento il santuario di nostra Signora di Fatima a San Vittorino da tanti anni e nel 2012 fui invitata ad un incontro missionario della Lanteri Humanitas, sono sincera,andai solo per educazione perché nonostante il cammino spirituale che stavo facendo e i vari corsi in vicariato,per me le missioni erano "cose per altri",fa male ammetterlo ma la pensavo proprio così,come tanti dicevo:"sono lontani, c'è già qualcuno che ci pensa!"

Ma il Signore sapeva che nel mio cuore e nel mio cammino di fede,mancava un tassello importante.

Ascoltai attentamente sia padre Sergio che guidava l'incontro, che i vari volontari che collaboravano nell'associazione. Al termine sentii il bisogno di confrontarmi con il padre, esponendogli proprio le mie difficoltà riguardo le opere missionarie. Lui mi rispose con una domanda:"Qual'è stata la prima cosa che ha fatto la Madonna dopo il suo Eccomi?" Bè, il guardarlo e iniziare a piangere è stato un tutt'uno,in un attimo il Signore ha aperto il mio cuore e mosso i miei piedi! Come Maria in cammino verso Elisabetta,mi sono incamminata in questa bella esperienza di servizio all'interno della Lanteri Humanitas,che opera a favore delle missioni dei padri e delle suore oblate.

Ogni volta che partecipo a qualsiasi attività,sento il cuore gioire perché è proprio vero che solo donando si riceve quel bene vero che viene dal Cielo. 

Ora il mio desiderio più grande,è che questa mia misera testimonianza,possa aiutare chi avrà la possibilità di leggerla,ad avvicinarsi al mondo missionario,noi della Lanteri Humanitas vi accoglieremo con gioia grande!

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Il Dono del Giubileo: Un Tempo di Grazia e Rinnovamento

Il Giubileo è una celebrazione straordinaria nella tradizione della Chiesa cattolica, un tempo di grazia, misericordia e rinnovamento spirituale. Derivato dalla parola ebraica "yōḇēl", che si riferiva al corno di ariete utilizzato per annunciare l'anno giubilare, questo evento affonda le sue radici nell'Antico Testamento. Nell'antica tradizione ebraica, ogni 50 anni si celebrava un anno di riposo per la terra, di remissione dei debiti e di liberazione degli schiavi, un momento per ristabilire la giustizia e l'armonia nella società.

Origini e Sviluppo nella Tradizione Cristiana

Il Giubileo cristiano fu istituito da Papa Bonifacio VIII nel 1300. Egli dichiarò un Anno Santo, durante il quale i pellegrini che visitavano le basiliche di Roma potevano ottenere l'indulgenza plenaria, una remissione completa della pena temporale per i peccati già confessati e perdonati. Da allora, i Giubilei si sono susseguiti a intervalli regolari, con cadenza generalmente cinquantennale, poi ridotta a 25 anni da Papa Paolo II nel 1470, per consentire a ogni generazione di vivere questa esperienza unica.

Il Dono Spirituale del Giubileo

Il cuore del Giubileo è l’indulgenza, un dono spirituale che consente ai fedeli di ottenere il perdono completo delle conseguenze dei loro peccati. Questo non è un semplice atto di clemenza, ma un richiamo a una profonda conversione interiore e a un rinnovamento del proprio rapporto con Dio e con il prossimo. Per ricevere l'indulgenza, i fedeli sono invitati a compiere atti specifici: il pellegrinaggio a una delle Chiese giubilari, la confessione sacramentale, la partecipazione alla Santa Messa, la recita del Credo e la preghiera per le intenzioni del Papa.

Giubileo Straordinario della Misericordia

Uno degli esempi più recenti e significativi di Giubileo straordinario è stato quello della Misericordia, indetto da Papa Francesco nel 2015-2016. Questo Anno Santo ha posto al centro il tema della misericordia divina, invitando i fedeli a essere testimoni di compassione e amore verso gli altri, in particolare verso i più bisognosi. È stato un tempo in cui le porte sante delle chiese di tutto il mondo si sono aperte, simbolizzando l’accesso universale alla grazia di Dio.

Un Tempo per Riscoprire la Comunità

Il Giubileo non è solo un evento personale, ma anche un momento per riscoprire il valore della comunità cristiana. Attraverso opere di carità, iniziative sociali e incontri di preghiera, i fedeli sono chiamati a costruire ponti di dialogo e solidarietà, promuovendo la pace e la giustizia nel mondo.

Conclusione

Il dono del Giubileo è un invito a fermarsi e riflettere sul cammino della propria vita, a rinnovare il cuore e a rafforzare la fede. È un tempo speciale, un'occasione per aprirsi alla misericordia divina e per vivere più profondamente i valori evangelici. Nel contesto moderno, il Giubileo continua a essere una luce che illumina il cammino dell’umanità verso un futuro di speranza e riconciliazione.

15 Dicembre 2024

Natale 2024

Viviamo con gioia il Natale che si avvicina. Viviamo questo evento meraviglioso: il Figlio di Dio nasce ancora «oggi», Dio è veramente vicino a ciascuno di noi e vuole incontrarci, vuole portarci a Lui. Egli è la vera luce, che dirada e dissolve le tenebre che avvolgono la nostra vita e l’umanità. Benedetto XVI

16/24 Dicembre 2024
Inizio Novena del Santo Natale inserita nella Messa delle ore 8.30/10.00

24 Dicembre 2024.
Ore 24.00 Santa Messa della Mezzanotte

25 Dicembre 2024 -  Natale del Signore
Sante Messe ore 9.00 - 10.30 - 12.00 - 16.30 - 18.00
Rosario ore 16,00

26 Dicembre Santo Stefano.
Sante Messe ore 9.00 - 10.30 - 12.00 - 17.30 
Rosario ore 17.00

29 Dicembre 2024 Sacra Famiglia.
Apertura del Giubileo Diocesano

Sante Messe ore 9.00 - 10.30 - 12.00

NEL POMERIGGIO AL SANTUARIO NON CI SARANNO LE SANTE MESSE

Alle ore 17.00, dalla Parrocchia di San Biagio inizierà il pellegrinaggio verso la Cattedrale di San Lorenzo, dove Mons. Parmeggiani presiederà la solenne apertura del Giubileo diocesano e la Messa nella festa della Santa Famiglia.

30 Dicembre 2024.
Ore 10.00 Santa Messa solenne e accensione della lampada che arderà per tutto l'anno Giubilare. Al Santuario e nella Cappellina Santi Francesco e Giacinta Marto si potrà ottenere l'indulgenza plenaria giubilare

31 Dicembre 2024.
Ore 17,30 Santa Messa di fine anno  con il Canto del Te Deum

 

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    intestato Istituto degli Oblati di Maria Vergine, Santuario N.S. di Fatima
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