Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

«- Cosa vuole da me? - domandai.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
- Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché credano tutti che Lei ci appare.
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono, quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
[- Ho qui una richiesta; se Lei converte una donna di Pedrogão e una di Fatima e se fa star meglio un bambino della Moita.
Disse che le avrebbe convertite e che il bambino sarebbe migliorato entro un anno].
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: “O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura. (Dev’essere stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ai!», che dicono di avermi sentito dire). I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi. Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
– Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.    
{Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”. E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio}.
Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo.
Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno”.
Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
– Non vuol più niente da me?      
– No. Per oggi non voglio più niente da te.»

Memorie di Suor Lucia, pp. 172-174 (IV Memoria); la sezione entro le parentesi quadre fa parte dell’interrogatorio del parroco, del 14 luglio1917, in Documentação Crítica de Fátima. I, pp 13-15; la sezione entro le parentesi graffe costituisce la famosa terza parte del segreto di Fatima (Memorie di Suor Lucia, p. 209).

 -Ore 21,00; Narrativa dell'Apparizione
-Processione mariana con i flambeaux e recita del rosario
-Segue Santa Messa
-Presiede Sua Eccellenza Mons. José Rodríguez Carballo, arcivescovo segretario Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

«Maria viene a noi come la madre, sempre disponibile ai bisogni dei suoi figli. Attraverso la luce che emana dal suo volto, è la misericordia di Dio che traspare. Lasciamoci toccare dal suo sguardo: esso ci dice che siamo tutti amati da Dio, mai da Lui abbandonati! Maria viene a ricordarci che la preghiera, intensa e umile, confidente e perseverante, deve avere un posto centrale nella nostra vita cristiana. La preghiera è indispensabile per accogliere la forza di Cristo». Benedetto XVI

Ore 16,00 - Incontro guidato da Padre Mauro Oliva omv - Sala Cuore Immacolato di Maria

11 Giugno 2023

Corpus Domini

-Sante Messe ore 9,00 - 10,30 - 12,00 - 17,30 - 19,00 - rosario 17,00

-Processione Eucaristica all'interno del piazzale del Santuario dopo la Santa Messa delle ore 17,30

Corpus Christi, in latino, Corpo di Cristo, è una delle festività più importanti della Chiesa cattolica perché celebriamo la presenza di Cristo nell'Eucaristia. In questo giorno, i fedeli celebrano l'istituzione dell'Eucaristia, avvenuta il Giovedì Santo, durante l'Ultima Cena. Quando Gesù Cristo trasformò il pane e il vino nel suo corpo e nel suo sangue e invitò gli apostoli alla comunione con lui.
In questo giorno proclamiamo e rafforziamo la nostra fede nella presenza di Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento con l'adorazione pubblica, ed è per questo motivo che le celebrazioni della festa del Corpus Domini prevedono processioni per le strade e i luoghi pubblici in cui, il Corpo di Cristo viene esposto e accompagnato da folle di fedeli.
Il Corpus Domini è una festa mobile, inclusa nel calendario liturgico. Come tale, La festa del Corpus Domini si celebra sessanta giorni dopo la domenica di Pasqua. Si celebra il giovedì o la Domenica successivi alla solennità della Santissima Trinità.
San Josemaría Escrivá de Balaguer ci ricorda che nella festa del Corpus Domini, noi cristiani meditiamo insieme sulla profondità dell'amore del Signore, che lo ha portato a rimanere nascosto sotto le specie sacramentali. "Vorrei che prendeste in considerazione tutto questo, prendere coscienza della nostra missione di cristiani, volgere lo sguardo verso la Santa Eucaristia, verso Gesù che, presente in mezzo a noi, ci ha costituiti come sue membra. Siete il corpo di Cristo e le membra sono unite ad altre membra. Il nostro Dio ha deciso di rimanere nel Tabernacolo per nutrirci. Gesù è il seminatore, il seme e il frutto della semina: il Pane della vita eterna." E continua "Questo miracolo continuamente rinnovato della Santa Eucaristia ha tutte le caratteristiche del modo di agire di Gesù.. Dio perfetto e uomo perfetto, Signore del cielo e della terra, si offre a noi per il nostro sostentamento nel modo più naturale e ordinario.”
 Nel Sacramento dell’Eucaristia troviamo la sorgente del nostro esistere e della nostra comunione con Cristo, e in Lui troviamo la forza per essere suoi testimoni, “lievito”, “luce e sale” per il mondo.
Dal nostro rapporto con l’Eucaristia, comprendiamo il senso dell’espressione del Deuteronomio: “..[Il Signore] ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.» (Dt 8,3). Nell’incontro con il Cristo nel Sacramento dell’Eucaristia, il credente non solo forgia la sua fede, ma è continuamente stimolato a cercare, comprendere ed attuare il bene secondo Dio, che è il bene libero da ogni riserva personale e da ogni egoismo.
San Francesco d’Assisi nella sua lettera a tutto l’Ordine scrive: “Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti, e siate santi perché Egli è santo… Grande miseria sarebbe, e miseranda meschinità se, avendo lui così presente, vi curaste di qualunque altra cosa che esista nel mondo intero. Tutta l’umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e degnazione stupenda! O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga Colui che totalmente a voi si offre.”
“..Senza illusioni, senza utopie ideologiche, noi camminiamo per le strade del mondo, portando dentro di noi il Corpo del Signore, come la Vergine Maria nel mistero della Visitazione. Con l’umiltà di saperci semplici chicchi di grano, custodiamo la ferma certezza che l’amore di Dio, incarnato in Cristo, è più forte del male, della violenza e della morte. Sappiamo che Dio prepara per tutti gli uomini cieli nuovi e terra nuova, in cui regnano la pace e la giustizia – e nella fede intravediamo il mondo nuovo, che è la nostra vera patria. Anche noi ci mettiamo in cammino: con noi c’è Gesù Eucaristia, il Risorto, che ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Grazie, Signore Gesù! Grazie per la tua fedeltà, che sostiene la nostra speranza. Resta con noi, perché si fa sera. “Buon Pastore, vero Pane, o Gesù, pietà di noi; nutrici, difendici, portaci ai beni eterni, nella terra dei viventi!”. Benedetto XVI

Il mese di Maggio è una devozione popolare antica e molto sentita, dedicato tradizionalmente alla Madonna con vari momenti di preghiera. Dalle processioni ai pellegrinaggi nei Santuari, alla recita del Rosario, preghiera così tanto raccomandata  in questo tempo così particolarmente difficile. La guerra, e una crisi economica che sta mettendo in difficoltà tante famiglie.

Al Santuario, dopo la crisi pandemica, il mese di Maggio, è stato particolarmente ricco di iniziative, dalla recita del rosario, alla giornata Diocesana del malato, dalla Veglia di Pentecoste alla novena in onore della Madonna di Fatima e dal Triduo predicato da Padre Mauro Oliva che ci ha introdotto alla festa di Nostra Signora del Rosario di Fatima. Un tredici piovoso ma molto partecipato e ricco di fede. La forte presenza dei fedeli alla processione serale ha messo in evidenza l'autenticità dell’amore per Gesù e della Madre sua, motore che ha spinto centinaia di pellegrini ai piedi della Vergine Maria.

Con un cuore colmo di redenzione, animato dallo spirito della beatitudine e della lode al Signore, ha fatto si che questo mese fosse segnato da ricchi momenti liturgici, di preghiera, di eventi sociali e di incontri per conoscere il Signore. Un intenso mese di maggio dunque, che ha dato il via anche alla prima rassegna corale di canti mariani e che ha visto la  partecipazione del Coro del Santuario, del Coro dei bambini della “Schola Maria Immacolata” e del Coro della Parrocchia di san Romano martire. Un evento, che ci ha voluto parlare con i canti la presenza costante della Madonna se pur in modo diverso, ma che sempre ci riporta all’amore verso il Suo Figlio Gesù, elemento questo che accomuna tutte le varie e molteplici storie mariane.

 Il 31 Maggio la Veglia mariana con la preghiera per il Sinodo e con il bruciare i biglietti che nel corso dell’anno i fedeli hanno scritto chiedendo aiuto ed intercessione alla Vergine Maria, ha concluso questo mese.  Invocazioni, canti, rosario, attraverso le quali la comunità ha chiesto  la protezione della Madre della Chiesa e della Madre di tutta l'umanità.

« Maria – scrive papa Montini – è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso». Anche papa Montini attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: «Non v’è dubbio – scriveva – che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita». (Marialis Cultus 53).

Questo è il compito straordinario di Maria, prenderci per mano, anche se piccoli e affaticati, ed accompagnarci da suo Figlio Gesù.  Abbiamo vissuto questo mese con fede e devozione, continuiamo a vivere con responsabilità rimanendo assidui nell'ascolto della Parola di Dio, nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.

 “Il Mio Cuore Immacolato trionferà” disse la Madonna a Fatima, parole cariche di speranza. A Dio tutto è possibile, basta una piccola fessura del cuore che si apre e cambia la vita. La preghiera non cambia Dio a forza di parole, la preghiera cambia i cuori e li converte a Dio perché finalmente accolgano i suoi doni. Il dono di Dio è lo Spirito che con l’amore guarisce il mondo dall’odio. Il Fiat di Maria ha cambiato il mondo, cosi il nostro Fiat può trasformare le strade piene di odio in strade lastricate d’amore.

Nel decreto di beatificazione, questo santo fu chiamato «padre, dottore e apostolo del culto liturgico dei SS. Cuori»
 

«- Cosa vuole da me? – domandai. - Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il rosario tutti i giorni, e che impariate a leggere. Poi vi dirò quel che voglio. Domandai la guarigione di un malato. - Se si converte, guarirà entro l’anno. - Vorrei chiederLe di portarci in Cielo. - Sì; Giacinta e Francesco, li porto fra poco, ma tu resti qui ancora per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. [A chi l’accetta, Io prometterò la salvezza e queste anime saranno amate da Dio, come fiori collocati da Me per ornare il Suo Trono]. - Resterò qui da sola? – domandai addolorata. - No, figlia. E tu ne soffri molto? Non ti scoraggiare. Io non ti lascerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio. Fu nel pronunciare queste ultime parole, che aprì le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella luce immensa, nella quale ci vedevamo come immersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano stare in quella parte di luce che si alzava verso il Cielo, io in quella che si diffondeva sulla terra. Davanti alla palma della mano destra della Madonna, c’era un cuore coronato di spine che vi sembravano confitte. Capimmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell’umanità, che voleva riparazione.»

Preghiamo per la pace e la conversione del cuore!

Ore 21,00 - Narrativa della seconda Apparizione
Processione mariana con i flambeaux per le vie di San Vittorino recita del rosario meditato
Segue la Santa Messa
Presiede don Enea della Parrocchia di Collefiorito e comunità

Luogo: Cova da Iria Data: 13 giugno 1917 Persone presenti: da 50 a 60

Memorie di Suor Lucia, pp. 171-172 (IV Memoria); la sezione entro le parentesi quadre include l’aggiunta indicata da suor Lucia nella sua lettera da Tuy del 17 dicembre 1927: cfr. Memorie di Suor Lucia, p. 171, nota 15

Accendi, o Maria, la lampada della fede in ogni casa d' Italia e del mondo. Dona ad ogni mamma e ad ogni padre il tuo limpido cuore, affinché riempiano la casa della luce e dell' amore di Dio. Aiutaci, o Madre del sì, a trasmettere alle nuove generazioni la Buona Notizia che Dio ci salva in Gesù, donandoci il suo Spirito d' Amore. Fa' che in Italia e nel mondo non si spenga mai il canto del Magnificat, ma continui di generazione in generazione attraverso i piccoli e gli umili, i miti, i misericordiosi e i puri di cuore che fiduciosamente attendono il ritorno di Gesù, frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria! Amen.

Orario Sante Messe ore 9,00 - 10,30 - 12,00 - 18,00
Rosario ore 17,30

La grande fioritura della devozione al Sacro Cuore di Gesù si ebbe dalle rivelazioni private della visitandina Santa Margherita Maria Alacoque che insieme a San Claude de la Colombière ne propagarono il culto.
Marguerite Alacoque nasce in una famiglia benestante nella Borgogna il 22 luglio 1647. I suoi genitori sono ferventi cattolici, ma non abbastanza da consentire che una loro figlia diventi suora. Eppure Margherita già a cinque anni si consacra al Signore con voto di castità, ma solo a 24 anni, vincendo le resistenze dei suoi, riesce a entrare nell’Ordine della Visitazione fondato da San Francesco di Sales.
Dal 1673 Margherita Maria inizia a ricevere le visite di Gesù che le chiede di avere particolare devozione al Suo Sacro Cuore, che le appare “raggiante come un sole, con la piaga adorabile, circondato di spine e sormontato da una croce, adagiato sopra un trono di spine”. Dal suo racconto verrà fuori l’iconografia che conosciamo oggi, e dal suo impegno l’istituzione della festa liturgica del Sacro Cuore di Gesù, fissata all’ottavo giorno dopo il Corpus Domini.
Sin dal principio, Gesù ha fatto comprendere a Santa Margherita Maria Alacoque che avrebbe sparso la tenerezza della sua grazia su tutti quelli che si sarebbero interessati a questa straordinaria devozione. Scrive così alla Madre de Saumaise, il 24 agosto 1685: «Egli (Gesù) le ha fatto conoscere, di nuovo, la gran compiacenza che prende nell'essere onorato dalle sue creature e le sembra che Egli le promettesse che tutti quelli che si sarebbero consacrati a questo Sacro Cuore, non perirebbero e che, siccome egli è la sorgente d'ogni benedizione, così le spanderebbe, con abbondanza, in tutti i luoghi dove fosse esposta l'immagine di questo amabile Cuore, per esservi amato e onorato.
La celebrazione del Sacro Cuore, come anche per altre feste liturgiche (si pensi alla Festa della Divina Misericordia celebrata la domenica in Albis, prima domenica dopo Pasqua) è stata istituita per espressa richiesta del Signore Gesù che, parlando alla santa, il 16 giugno 1675, chiese che venisse istituita la festa al Suo Cuore amabilissimo…«È per questo che ti domando che il primo venerdì dopo l’ottava del Santissimo Sacramento sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore, facendo ad esso riparazione d’onore mediante onorevole ammenda, comunicandosi in quel giorno per riparare le indegnità che esso ha ricevuto mentre veniva esposto sugli altari; e ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per diffondere con abbondanza gli influssi del suo divino amore su quanti gli renderanno questo onore». Solo, però, a partire dal 1856 la Chiesa universale ha iniziato a celebrare il culto al Sacro Cuore.
Benedetto XVI così esortava durante la celebrazione dei vespri della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (Venerdì 19 Giugno 2009): “Il cuore di Dio freme di compassione! Nell'odierna solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, la Chiesa offre alla nostra contemplazione questo mistero, il mistero del cuore di un Dio che si commuove e riversa tutto il suo amore sull'umanità. Un amore misterioso, che nei testi del Nuovo Testamento ci viene rivelato come incommensurabile passione di Dio per l'uomo. Egli non si arrende dinanzi all'ingratitudine e nemmeno davanti al rifiuto del popolo che si è scelto; anzi, con infinita misericordia, invia nel mondo l'Unigenito suo Figlio perché prenda su di sé il destino dell'amore distrutto; perché, sconfiggendo il potere del male e della morte, possa restituire dignità di figli agli esseri umani resi schiavi dal peccato. Tutto questo a caro prezzo: il Figlio Unigenito del Padre si immola sulla croce: "Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" (cfr. Gv 13, 1). Simbolo di tale amore che va oltre la morte è il suo fianco squarciato da una lancia. A tale riguardo, il testimone oculare, l'apostolo Giovanni, afferma: "Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue ed acqua" (cfr. Gv 19, 34).
Della devozione al Sacro Cuore, la Chiesa pone anche attenzione alle promesse che Gesù ha fatto a santa Margherita qualora si corrisponda alle Sue richieste: «Io Ti prometto, nell’eccesso della Misericordia del mio Cuore, che il mio Amore Onnipotente concederà a tutti coloro che si comunicheranno al Primo Venerdì del mese per nove mesi consecutivi, la grazia del pentimento finale, quindi essi non moriranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Santi Sacramenti, e il mio Cuore in quell’ora estrema sarà il loro rifugio più sicuro».
 
Ecco le 12 promesse del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque:
 
1. La mia benedizione resterà sulle case in cui sarà esposta e venerata l’immagine del Mio Sacro Cuore.
2. Darò ai devoti del Mio Cuore tutte le grazie necessarie al loro stato.
3. Stabilirò e conserverò la pace nelle loro famiglie.
4. Li consolerò in tutte le loro afflizioni.
5. Sarò un rifugio sicuro nella vita e soprattutto nell’ora della morte.
6. Effonderò abbondanti benedizioni sui loro lavori e le loro imprese.
7. I peccatori troveranno nel Mio Cuore una fonte inesauribile di misericordia.
8. Le anime tiepide diventeranno fervorose attraverso la pratica di questa devozione.
9. Le anime fervorose s’innalzeranno rapidamente a grande perfezione.
10. Darò ai sacerdoti che praticheranno in particolare questa devozione il potere di toccare i cuori più induriti.
11. Le persone che diffonderanno questa devozione avranno il proprio nome iscritto per sempre nel Mio Cuore.
12. A tutti coloro che per nove mesi consecutivi si comunicheranno il primo Venerdì di ogni mese darò la grazia della perseveranza finale e della salvezza eterna.
 
Nel cuore di Cristo avremo sempre un posto per tornare. E se qualche volta ci dovesse costare iniziare il cammino di conversione, cerchiamo l’aiuto di Maria: Ella ci mostra, col suo sguardo materno, qual è la via per entrare nel costato aperto di suo figlio. Santifichiamo dunque questo mese: Con gioia, accogliendo l'invito della Chiesa ad onorare il Cuore di Gesù, poiché è segno dell'immenso Amore di Dio per noi, è segno della sua tenerezza, è segno della sua bontà. Solo così saremo in grado di cooperare efficacemente al misterioso "disegno del Padre" che consiste nel fare di Cristo il cuore del mondo! Disegno che si realizza nella storia, man mano che Gesù diviene il Cuore dei cuori umani.” BenedettoXVI
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