Uomo, alza la testa dal fango che ti opprime,
i problemi sommergono come un torrente in piena,
frantuma le giornate svuotando il tuo destino,
di lacrime profuse son colmi i mari interi.
Davanti alla capanna fatta di paglia e legno,
con statue un pò scrostate, v’è solo un pastorello,
e l’uomo che in ginocchio unendo le sue mani
si rivolge al Bambino che dorme sulla paglia.
Son qui davanti a Te, ascoltami Signore,
ho un bimbo assai malato e non cammina e piange,
mi han detto che si tratta di malattia assai rara,
non si conosce ancora una adeguata cura
ed io non so che fare per questa mia creatura.
Il mio piccino vive nel buio e nel silenzio,
intorno a lui vi è un vuoto che io non so riempire
soffro una pena enorme se piange dal dolore,
non so a chi rivolgermi e mi spezza il cuore.
Adesso sono qui, sono un uomo distrutto,
sono sano, grande e fiero, ma soprattutto padre.
Ascolta Bimbo Santo, son forte non lo vedi?
Prendi la mia salute, le gambe, le braccia e vita
passale alla creatura che io ho messo al mondo,
anche se resto immobile senza contare il tempo,
avrei la gioia immensa di avere un bimbo sano.
Poter vederlo correre sui prati in mezzo ai fiori,
ridere e saltare, parlare coi compagni, essere forte
e libero e anche se da solo lottare con il vento
perché la vita è un dono che muta ogni momento.
Bimbo che stai nel cielo, Tu mi comprendi è vero?
Tu che conosci il male e non ne fai mistero,
prendi la forza al padre donandola a suo figlio,
prendi ciò che ho di più sano perché si salvi un giglio.
Il Bimbo dorme ancora sulla tiepida paglia,
l’uomo in ginocchio prega col volto tra le mani,
non vede la statuina che sorride e guarda in su
ed è la dolce mamma del piccolo Gesù. Rita Golino - Roma