Segreteria del Santuario
VIVERE PER AMARE
VIVERE PER AMARE
NON BASTERA' UNA VITA
PER CANCELLARE QUESTI RICORDI.
NON BASTERA' UN 'ETERNITA'
PER CANCELLARE QUESTO DOLORE.
QUESTA TRISTEZZA CHE ANIMA IL MIO CUORE
MA OGNI ORA,OGNI GIORNO
SARANNO LUNGHI ATTIMI D'AMORE.
DI UN AMORE SOFFERTO ED INFELICI
CHE CON MOLTE SPERANZE
ASPETTO UN GIORNO DI GIOIE,
UN GIORNO MIGLIORE
DA VIVERE INSIEME A CHI...
ATTENDERA' OLTRE QUEL MURO
ANTONIO CIANCI
OPERA -MI
SERENITA'
SERENITA'
DOPO I SILENZI COLMI D'ABBANDONO
DI NOTTI VESTITE DI VUOTO,
UN INDUGIO DI SOLE,
FRA I GESTI RITMATI D'UOMINI DI CAMPI,
DAL PARLARE PULITO E DIGNITOSO.
SORRIDO,
AL RESPIRO INFINITO DELL'ALBA
CHE MI PORGE,
UN INTIMA PREGHIERA.
ECHI DI CANTI LONTANI,
PLACANO,
L'ANSIA RIBELLE. DEL MIO CUORE GUARDINGO,
CHE NON CREDEVA PIU', IN NULLA.
E LA VITA , TORNA A VIBRARE
NELLO SCORRERE SERENO DI GIORNI, COLMI D'AMORE,
PERCHE' QUI,HO RITROVATO ME STESSE
E DIO
ANTONIO CIANCI
OPERA (MI)
31 dicembre 2015
31 dicembre 2015 messa di ringraziamento.
Ha presieduto p. Armando Santoro superiore della Comunità. Hanno concelebrato p. Carlo Rossi, rettore del Santuario, p.Silvano Porta economo provinciale e infine P Ivor da poco trasferito a San Vittorino.
LA VERA STORIA DEL PRESEPE
Il termine “Presepe” deriva dal latino praesaepe, cioè greppia o mangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini….
«(Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio». (Lc 2,7)
Questo versetto del Vangelo di Luca ci riporta alla più antica raffigurazione della Vergine con Gesù Bambino nelle Catacombe di Priscilla sulla Via Salaria a Roma, dipinta da un ignoto artista del III secolo all'interno di un arcosolio del II secolo. In seguito, intorno al 1400 alcuni grandi maestri della pittura italiana raffigurarono scene della natività, dette anch'esse "presepe", come il Botticelli nell'Adorazione dei Magi a Firenze nella Galleria degli Uffizi; Giotto con la Natività della Cappella degli Scrovegni a Padova; Filippino Lippi con la Natività che si trova al Museo Diocesano di Milano… ed altri ancora tra cui Luca e Andrea Della Robbia che hanno rappresentato scene della Natività, in bassorilievo.
Ma la tradizione pittorica di raffigurare la Natività fu seguita poi dalla rappresentazione tridimensionale, allestita in occasione delle festività natalizie, un’usanza, all'inizio prevalentemente italiana. Infatti, nelle cronache del 1200 si legge che San Francesco D’Assisi inventò a Greccio, vicino a Rieti, il primo presepe.
Egli ritornato dalla Palestina e colpito dalla visita a Betlemme, nel 1223 volle rievocare la scena della Natività in un luogo, Greccio, che trovava tanto simile alla città palestinese.
Tommaso da Celano, cronista della vita di San Francesco descrive così la scena:
«Si dispone la greppia, si porta il fieno, sono menati il bue e l'asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l'umiltà e Greccio si trasforma quasi in una nuova Betlemme ».(Legenda secunda)
Quella notte di Natale del 1223 molti pastori e contadini, artigiani e povera gente si avviarono verso la grotta; alcuni avevano portato doni per farne omaggio al Bambino e dividerli con i più poveri. Francesco disse di volere celebrare un rito nuovo, più intenso e partecipato; per questo aveva chiesto il permesso al Papa Onorio III. Su un altare improvvisato un sacerdote celebrò la Messa. Francesco, attorniato dai suoi frati, cantò il Vangelo e stando davanti alla mangiatoia, egli aveva il viso cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Allora fu visto «dentro la mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il beato Francesco, stringendo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno. Fra i testimoni del miracolo molti erano personaggi degni di fede e questo contribuì a divulgare la notizia in tutto il Lazio, l'Umbria e in altre regioni dell’Italia centrale. Da quel miracolo molti trassero benefici spirituali e corporali: alcuni si convertirono e diventarono più buoni, altri guarirono da malattie, altri trovarono forza e pace interiore. Tutto il paese sapeva di questi prodigi e teneva memoria di quella notte santa, quando un Bambino era apparso a Francesco, che aveva voluto ricostruire l'ambiente del primo Natale in un bosco dell’Appennino.
Questa è la vera storia del Presepe!
Veglia dell' Immacolata
La vigilia dell Immacolata in santuario il gruppo giovani ha voluto dedicare una serenata a Maria con canti, preghiere e riflessioni. Abbiamo contemplato la Vergine Maria icona di Cristo la piena di grazia e la Benedetta fra tutte le donne. Durante i canti abbiamo onorato l' Immagine di Maria Ss.ma con l' offerta dell' incenso e deposto ai suoi piedi un mazzo di fiori e una lampada accesa. Abbiamo terminato con la preghiera di consacrazione del Monfort mettendoci sotto la speciale protezione di Lei. Alla veglia hanno partecipato pure i seminaristi OMV.L' animazione liturgica è stata curata dalle Suore insieme al gruppo di Donata.
Natale 2015
Migliaia di migranti, quest’anno,
alla grotta di Gesù…
Una folla smarrita venuta dal mare
e da terre lontane…
Sfidando tempeste, sfidando la morte…
Alla ricerca del bene perduto: “La Pace nel cuore, l’Amore”
Un lungo cammino nel freddo mattino.
Non c’è posto per loro! Respinti con forza! Calpestati nel cuore!
Dignità smarrita, ferita che sanguina ancora!
Poveri in tutto, con i loro bambini!
Famiglie smembrate che vagano inermi!
Affrontano muri e filo spinato…
cristiani torturati, stuprati nel mondo
uccisi con odio feroce, violenza che genera guerra!
Dov’è l’accoglienza? Dov’è la pietà?
Tante parole, sgomento, paura, rifiuto…
Oltrepassando tutti i confini della nullità…
Oh mio Gesù!
L’uomo ha smarrito tutto l’Amore immenso,
che gli hai dato Tu!
Angeli buoni:” venite, venite quaggiù” per sconfiggere il male!
Eccoci Madre Santa Maria!
Oggi siam tutti migranti in cerca di Pace,
Misericordia, Perdono!
La Fede smarrita diventi Speranza infinita!
Spalanca le braccia, accoglici Tu…
Siam tutti tuoi figli, vogliamo rinascere ancora…
Un grido accorato nell’aria risuona:
“Perdono, perdono, pietà”!
Maria donaci ancora Tuo Figlio Gesù… Aiutaci Tu…
Riporta la Pace nel cuore,
l’Amore che abbiamo smarrito!
Vieni Gesù! Non piangere più!
Abbiamo bisogno di Te!
Un inno alla vita che nasce!
Natale diventi per tutti:
“Speranza infinita di Pace”…
Marisa Sangiuliano
Pace
Un silenzio assordante nell’aria
Una voce nel cuore improvvisa,
sale nella mente confusa,
smarrimento, paura, chiusura!
No! io dico No!
Voglio ancora cantare alla vita!
Voglio ancora sperare…
Voglio la mia libertà!
Voglio la tua libertà!
Voglio la nostra libertà!
Ancora il sorriso negli occhi pieni di pianto!
Correre insieme felici nella natura smarrita!
Il sole, il vento, la nebbia, l’odore del mare…
La pioggia pulita che bagna , che lava ogni cosa…
Il caldo e il freddo sul viso, ritorni presto il sorriso…
Si! Io dico Si!
Fermiamo la guerra che annienta ogni cosa!
Cerchiamo la Pace nascosta!
Apriamo, spalanchiamo quella porta chiusa!
Le mani si cercano ancora,
s’intrecciano, si scambiano un segno di pace!
Son bianche, son nere, si chiudono insieme,
formando una lunga catena d’Amore…
Pace, pace, pace soltanto la pace diventa preghiera…
Porta il perdono, misericordia infinita!
Porta speranza di ricostruire ancora,
la Gioia e l’Amore di nostro Signore!
Pace, pace, pace Madre Maria !
Siam tutti figli tuoi, aiutaci Tu!
Fermiamo la guerra insieme a Gesù!
Marisa Sangiuliano
AMICIZIA
Guardarsi negli occhi trasparenti con lo stupore e la gioia
di un bambino davanti a un dono non atteso...
Affidarsi con fiducia in difesa della persona amica senza nulla domandare...
Comunicare nel silenzio e nel pensiero al di la delle parole
come un libro aperto di una vita raccontata e di un dono condiviso...
Sapersi segno del Dio amico e vicino per amare tutti,
come Lui, senza attendere risposta...
Cammina insieme su strade anche diverse, senza sentirsi soli:
per seminare sempre fraternità e speranza-
BONDI PIO
FRATERNITA'
Io non vorrei
udire mai
piangere nessuno
perché ogni dolore
mi fa male al cuore
aperto, per consolare
ogni fratello triste.
Io vorrei su tutte
le bocche scorgere il
sorriso,
in tutte le pupille
la sincerità,
la speranza
e in ogni mano
la fraternità
ANTONIO CIANCI