Segreteria del Santuario
PREGHIERA DEL DETENUTO
PREGHIERA DEL DETENUTO
Gesù, io sono un carcerato.
Avrei più tempo dei Certosini per pregarti, ma forse tu solo sai quanto sia difficile pregare per un carcerato.
La ribellione esplode ogni momento, dal più profondo di noi stessi.
E' difficile pregare e credere quando ci si sente abbandonati dall'umanità.
Anche per te fu difficile pregare sulla croce e gridasti la tua angustia , la tua delusione la tua amarezza : " Perchè mi hai abbandonato?"
Un perchè che sulle tue labbra era diverso, perchè tu eri l'innocente.
Noi, innocenti non lo siamo, come d'altronde non lo è nessun uomo sulla terra.
Anche tu fosti un carcerato, un torturato, un imputato e un condannato.
Tu , il cui scandalo per i virtuosi di professione fu di canonizzare , senza miracoli e senza processi , un ladro condannato a morte.
A te Signore, vittima viva di tutte le ingiustizie commesse dalla giustizia umana, rivolgiamo il nostro grido.
Accettalo come preghiera.
Tu perdoni e dimentichi, anzi scusi.
Noi però non vogliamo l'elemosina della pietà.
Vogliamo che si creda in noi, nella nostra rigenerazione.
Signore, io non voglio perdere la mia dignità umana per il fatto che sono in galera.
Non voglio rinunciare ad essere, voglio credere che almeno tu , il più giusto ed innocente dei condannati della storia, sarai capace di capire le mie lacrime, la mia rabbia.
Tu sei l'unico filo di speranza vera.
Gesù , dammi la fede della vera libertà che è dentro di noi e che nessuno può strapparci.
Antonio Cianci
Opera - Milano
Gioia
GIOIA
E' un canto che sgorga
da un sasso riscaldato
da un raggio di luce
da un filo di speranza.
Ma ecco...
la speranza si trasforma
si trasforma in certezza.
E' il canto di un sasso
diventa il canto di un cuore
di un cuore pieno
di amore infinito
ritiro del 23 marzo
I bambini della parrocchia santa sinforosa di Tivoli terme, accompagnati dal parroco don Paolo Lombardi e dai loro catechisti, al ritiro della prima confessione presso il santuario n s di Fatima a san Vittorino. Accolti dalle suore, hanno trascorso la giornata alla scoperta e all approfondimento dei 3 pastorelli di Fatima. Senza tralasciare momenti di gioco e la recita del rosario ai piedi di Maria.
PELLEGRINAGGIO DA TORANO NUOVO (TE)
PELLEGRINAGGIO DA TORANO NUOVO (TE)
Partiamo da Torano Nuovo alle 7...con la gioia nel cuore!....Nonostante
la pioggia che ci accompagnerà tutto il giorno.....le ore trascorse con
Voi sono state davvero meravigliose.
E' inutile...noi toranesi mai dimenticheremo il profumo di grazia ...che
P. Vincenzo ha lasciato alla nostra comunità nei 9 mesi trascorsi a
Torano Nuovo ormai più di 8 anni fa!
E' ancora molto forte in tanti di noi la voglia di condividere la
preghiera con Padre Vincenzo...con lui ed attraverso di lui...il Signore
riusciamo a sentirlo più vicino...
Un abbraccio affettuoso da tutta la Comunità di Torano Nuovo.....con
gratitudine.....
Dino Pepe
2 Febbraio 2014
GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA
Il 2 febbraio tutta la Chiesa celebra la Giornata della Vita Consacrata in ringraziamento di questo grande dono che Dio ha fatto per tutti noi. E’ necessario che i religiosi, le religiose e gli altri consacrati sviluppino e manifestino il genuino senso ecclesiale, non solo sentendo con e dentro la chiesa, ma anche sentendo la chiesa, identificandosi con essa in una piena comunione con la sua dottrina, la sua vita, i suoi pastori, i suoi fedeli, la sua missione nel mondo.
Vediamo un po’ più da vicino e riflettiamo insieme sulla VOCAZIONE.
Cosa dice Gesù: Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo e gli disse “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. (Mt9,9)
Cosa dice Papa Francesco : - Ma pensiamo un po’, cosa succederebbe se non ci fossero le suore, se non ci fossero le suore negli ospedali, se non ci fossero le suore nelle missioni, se non ci fossero le suore nella carità, ma pensate una chiesa senza le suore ,no, non si può pensare, sono questo dono, questo lievito che portano il messaggio di Gesù, sono grandi queste donne! (Il Papa parlando a braccio durante l’Angelus del 2.2.14 ore 18.35).
Cosa dice una Santa: - Sono venuta al Carmelo unicamente per rispondere alla chiamata di Gesù… con quale gioia profonda mi ripetevo: sono qui per sempre, per sempre! (S. Teresa di Lisieux)
Cosa dice una Suora Oblata: -Ringrazio Dio per il dono della vocazione, dono ricevuto molti anni fa. Ringrazio le mie sorelle di Comunità perché mi custodiscono e aiutano a perseverare. Cos’è la vocazione? E’ la libertà di annunciare a tutti ciò che il Signore mi ha fatto, la Misericordia che ha avuto per me. Da Gesù imparo tutto, imparo ad amare e a donare me stessa agli altri. Ecco cosa significa “oblata”, offerta. Offerta a Dio per la vita dei fratelli. Il mio cuore diventa un cuore universale dove c’è posto per tutti perché ognuno possa sentirsi accolto. E’ bella la vocazione. Sono felice di essere entrata in convento, vivo qui all’ombra del Santuario Nostra Signora di Fatima in San Vittorino, sotto lo sguardo materno di Maria di Fatima. Il Suo Cuore Immacolato è anche per me rifugio e via che mi conduce a Dio. Le nostre giornate non sono più nostre: ci sono tante incombenze, lavori da fare, imprevisti, ma i momenti più belli sono quando mi ritrovo poi con Gesù nella preghiera silenziosa o davanti a Lui nel Tabernacolo. E’ Lui che dà la forza, la pazienza, il coraggio, è Lui che mi dice ogni giorno “Vivi questa giornata insieme a Me per essere luce per gli altri”. Cosa posso dire di più? Grazie Gesù, grazie Vergine Maria, rendetemi una vera Suora Oblata e così sia. Amen. (Sr Lucia, omvf).
Dal Direttorio delle Suore OMVF:
La vocazione religiosa ha origine in Dio, è un mistero di predilezione e gratuità assoluta presuppone l’iniziativa divina e comporta la risposta della creatura.
Ogni persona, rispondendo alla propria vocazione, manifesta in modo unico e irripetibile un aspetto del mistero di Dio e realizza se stessa nel servizio dei fratelli.
La vocazione oblata è la chiamata personale a collaborare con Dio all’opera di salvezza, mediante l’oblazione di tutta la vita e la missione di evangelizzazione.
Oggi, 10 Febbraio 2014, ricorre il 36° anniversario dell’Istituto delle Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima, giunte in questo Santuario nel 1978 ed accolte dai Padri Oblati di Maria Vergine per condividere il Carisma Lanteriano.
Ci ritroviamo nella cappella dei pastorelli di Fatima “ Giacinta e Francesco” per partecipare ai Vespri e poi alla Santa Messa solenne celebrata dal rettore generale: Padre Sergio, accompagnato da: Padre James, Padre Carlo, Padre Armando, Padre Emanuel, Padre Victor e da noi laici amici e collaboratori della associazione Lanteri Humanitas.
Canti e preghiere insieme lodando e ringraziando il Signore per tutte le grazie ed i benefici ricevuti.
36 anni vissuti intensamente nell’offerta di tutta la loro vita per il bene dei fratelli sull’esempio della Vergine Maria.
Cosa possiamo augurare alle nostre care Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima? Ancora un cammino lunghissimo sempre più radioso e illuminato dallo Spirito Santo…
C’è tanto da fare! Tanti ostacoli da superare… Ma in voi tutte c’è una straordinaria forza e coraggio che viene da Gesù e Maria… Preghiera profonda, ascolto amoroso e intenso che sa costruire nel sorriso, un mondo nuovo.
E allora coraggio, care sorelle e amiche di sempre, noi tutti siamo con voi, sicuri che la vostra splendida missione porterà sempre più frutti succulenti e maturi…
Grazie di esistere! Vi vogliamo un gran bene. Questa sera, noi laici ci sentiamo particolarmente felici di scoprire una forte unità e collaborazione condivisa fra i Padri Oblati di Maria Vergine e le Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima, in un progetto intenso di amicizia e spiritualità!
Preghiera, solidarietà, condivisione e realizzazione di programmi missionari vissuti con fedeltà e gioia nella pienezza della carità… La Lanteri Humanitas diventa sempre più casa per tutti coloro che desiderano gratuitamente offrire con amore, i propri doni spirituali e materiali.
Accoglienza sincera e costruttiva… Abbiamo pian piano, costruito amicizia nello spirito del nostro amato Padre Pio Bruno Lanteri e speriamo di continuare ad essere portatori di pace, prendendoci cura degli ultimi, dei poveri, dei bambini abbandonati e contagiando altri nella nostra solidarietà…
La realizzazione del mercatino per la raccolta di fondi da destinare ai più urgenti progetti missionari in terre di povertà assoluta, sta andando bene, grazie all’aiuto e alla disponibilità che ognuno di noi offre.
Con tanto, tanto amore…
Enzo e Marisa Veraldi
Febbraio: mese dedicato ai Pastorelli
Febbraio: mese dedicato ai Pastorelli
Nel mese di Febbraio ricorrono due date importanti: il 13 febbraio è la morte di Suor Lucia e il giorno 20 la Festa dei piccoli Giacinta e Francesco Marto.
Ciascuno dei pastorelli di Fatima possiede la sua fisionomia spirituale.
Giacinta è l’apostola dei peccatori; Francesco il consolatore di Gesù e Lucia la privilegiata del Cuore di Maria. Scrive quest’ultima, riferendosi ai primi due: - “Mentre Giacinta sembrava presa unicamente dal pensiero di convertire i peccatori e liberare le anime dall’inferno, sembrava che lui pensasse soltanto a consolare il Signore e la Madonna, che gli erano parsi tristi”.
Le parole pronunciate dall’Angelo nella sua terza apparizione “Consolate il vostro Dio”, impressionarono il pastorello e segnarono per sempre la sua vita. Ascoltiamo ciò che egli disse a Lucia: - Mi piace di più consolare il Signore. Non hai notato come la Madonna, anche nell’ultimo mese (Ottobre), diventò così triste quando disse di non offendere più il Signore Dio, che è già tanto offeso? Io vorrei consolare il Signore e poi convertire i peccatori, affinché non l’offendessero più”.
E Giacinta gli domandava: - Non senti compassione per i peccatori? – Si, ma sento ancor più compassione di Nostro Signore. Vorrei prima consolare Lui.
Nelle prime due apparizioni la Madonna fece riflettere nel petto dei pastorelli una luce molto intensa, per la quale essi si vedevano in Dio. Francesco successivamente commentava: “Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo… Ma che pena che Lui sia così triste! Se io Lo potessi consolare!”. Per alleviare Nostro Signore aggiungeva il sacrificio alla preghiera. Durante la malattia Lucia gli chiese: - “Francesco soffri molto? – Abbastanza, ma soffro per consolare Nostro Signore!”.
La sera prima di morire confida a Lucia: “Senti, sto molto male. Ormai mi manca poco per andare in Cielo”. (testo trascritto da P. Leite in Fatima, Luz e Paz)
Le nostre forze
LE NOSTRE FORZE
Io, essere infinitamente piccolo,
briciole dell'ignoto.
Tu, un qualcosa d'enorme per me,
ma nello stesso tempo anche tu
una finissima scheggia di un granello di sabbia in un deserto.
Noi tanto insignificanti, tanto deboli
di fronte a quest'universo,
senza un limite concreto, anche lontani
ma nello stesso tempo uniti col pensiero
e con il cuore, formiamo una forza tale
che nemmeno mille universi interi potranno soffocare
Antonio Cianci
Opera (MI)
IL COLLOQUIO
IL COLLOQUIO
Vedo gli occhi lucidi, le labbra sorridenti.
Fingono felicità mentre dentro sono quel dolore che solo gli occhi tradiscono.
Ho un forte nodo alla gola, stringo forte le mani di mia figlia e di mia madre e ci guardiamo in viso così' intensamente da sentirci una sola persona.
Mia figlia si siede sulle mie ginocchia abbracciata e attaccata al collo.
Mia madre mi guarda intensamente e mi accarezza.
Vedo le lacrime scendere dai suoi occhi , lacrime di una sofferenza indicibile.
Sono trascorse tre ore, viene la guardia e grida: " E' finito!".
Dalla porta a vetri li guardo uscire, salgo in cella con gli occhi pieni di lacrime, so che forse li vedrò il mese di Giugno o luglio o Agosto e so che vedrò sul viso di mia madre i segni della vecchiaia e le sue mani sempre più fragili , quasi a spezzarsi....
Antonio Cianci
Carcere di Opera (MI)
Maria Pilar Savioli
Maria Pilar Savioli
Mentre la nebbia
scende il cielo si
rallegra, e mentre si
rallegra il sole si
addormenta... Gli
alberi sono nudi e le campane suonano in
un gesto di pace e di tristezza...il cuore di
un bambino diventa freddo, come una
giornata nebbiosa.