Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

09 Marzo 2019

Myriam 2019

Carissimi Lettori di Myriam, l'inizio di un nuovo anno ci induce a riflettere sul tempo che Dio ci dona, per realizzare ancora nel nostro oggi il Suo piano di amore e di salvezza. E questo piano di amore, così come ci viene più volte presentato da S. Paolo nelle sue Lettere Apostoliche,è che noi possiamo essere santi come Lui è Santo...(Padre Carlo Rossi)

I PASSI DEL CUORE

Ti invitiamo ad iniziare con noi i ritiri per i giovani al Santuario! Sarà un' occasione per fermarsi ed approfondire le ragioni delle nostre scelte...
Ci sarà tempo per ascoltare, per confrontarci, per pregare.

Inizio ore 10,30 al Santuario Cappella dei pastorelli.
Messa ore 12,00
Pranzo insieme. (la casa offre il primo piatto per il resto ognuno porta qualcosa)
Segue condivisione e laboratori sul tema. 
Preghiera conclusiva.

Ti aspettiamo! sr Antonia, sr Giacinta, Padre Michele, Fabrizio e Melissa.

--> Puoi anche leggere parte del contenuto dei nostri incontri nella sezione "articoli"

Il 16 febbraio, al Santuario Nostra Signora di Fatima San Vittorino, si è svolto un momento di ricordo preghiera e meditazione sulla figura dei santi Francesco e Giacinta Marto, in occasione della loro memoria liturgica  che si celebrerà il 20 Febbraio. I due Pastorelli di Fatima, sono considerati i più giovani santi non martiri della Chiesa Cattolica. La loro vicenda umana è legata alle apparizioni della Vergine Maria a Fatima nel 1917 e alle precedenti apparizioni dell’angelo del 1916. In tali apparizioni l’Angelo della Pace, insegnò ai bambini una preghiera e gli diede la comunione mentre la Vergine Maria, che essi videro per ben sei volte, nei giorni 13 dei mesi da maggio ad ottobre del 1917, più volte invitò i bambini a recitare quotidianamente il Rosario, offrire sacrifici e pregare per i poveri peccatori. Il senso di questa giornata è stato quindi, quello di offrire ai bambini e adulti, dei modelli sani da imitare oltre a richiamare alla verità che tutti, piccoli compresi, siamo chiamati alla Santità.

  • SANTA MESSA ORE 8,00 - 10,00
  • ORE 10,30 - ACCOGLIENZA DEI RAGAZZI PER UNA GIORNATA CON I PASTORELLI
  • GIOCHI PREGHIERE ALL'INSEGNA DEI PASTORELLI
  • ORE  12,00 PRANZO AL SACCO - GIOCO LIBERO
  • ORE 15,00 RASSEGNA CANORA A CURA DEL CORO DELLA SCUOLA "MARIA IMMACOLATA"
  • ORE 17,30 SANTA MESSA SOLENNE
  • PREGHIERA AI PASTORELLI E BACIO DELLE RELIQUIE

È a Giacinta e Francesco Marto, i due fratelli di appena nove e dieci anni, che insieme alla cugina Lucia dos Santos, apparve la Madre di Dio in quel lontano 13 maggio 1917 e riapparve loro ogni 13 del mese fino all'ottobre di quell'anno. Quel 13 maggio era per i bambini un giorno come tanti altri. Avevano portato le pecore in un campo chiamato Cova da Iria, di proprietà della famiglia di Lucia e, come al solito, tra qualche screzio, stavano giocando.

Nelle sue semplici memorie Lucia racconta così quello che accadde:«Vedemmo all'improvviso qualcosa come un lampo. “È meglio che ce ne andiamo a casa” dissi ai miei cugini “perché sta lampeggiando, potrebbe venire un temporale”. E cominciammo a scendere il pendio, spingendo le pecore verso la strada. Arrivati all'incirca a metà pendio, quasi vicino a un grande leccio che c’era lì, vedemmo un altro lampo e, fatti alcuni passi più avanti, vedemmo sopra un’elce una signora, era vestita di bianco e diffondeva una luce più chiara del sole... Sorpresi, ci fermammo. Eravamo così vicini che ci trovavamo dentro alla luce che la circondava o che lei diffondeva. Forse a un metro e mezzo, più o meno, di distanza. Allora quella signora ci disse: “Non abbiate paura. Io non voglio farvi del male”. “Di dove siete?”, le domandai.“Sono del cielo”. “E che cosa volete?”. “Sono venuta a chiedervi che veniate qui sei mesi di fila, il giorno 13 a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Tornerò qui ancora una settima volta”. “E anch’io andrò in cielo?”. “Sì. Ci andrai”. “E Giacinta?”. “Sì. Ci andrà anche lei”. “E Francesco?”. “Pure”. Poi ci disse di recitare il rosario tutti i giorni e che avremmo avuto molto da soffrire ma che la grazia di Dio sarebbe stata il nostro conforto».

La fama di santità dei due pastorinhos aveva già fatto il giro del mondo subito dopo la loro morte. Francesco era morto a causa della febbre spagnola il 4 aprile 1919 e Giacinta dieci mesi più tardi, il 20 febbraio 1920.Giacinta, dopo molte sofferenze offerte per la conversione dei peccatori, morì sola in un ospedale di Lisbona e venne sepolta a Vila Nova de Ourém, il comune a cui appartiene il villaggio di Fatima. Di Francesco, che chiamavano “il consolatore”, per il suo desiderio di consolare con la preghiera la Madonna, si perse memoria del punto esatto della sepoltura; solo più tardi i resti vennero riconosciuti dal padre per il particolare rosario che il bambino stringeva tra le mani. Nel settembre 1935 il corpo incorrotto della piccola Giacinta fu rimosso da Vila Nova de Ourém e portato aFatima. Venne scattata una fotografia e il vescovo di Leiria-Fatima, José Alves Correira da Silva, ne mandò una copia a Lucia, divenuta nel frattempo suora dorotea.

Fu questa occasione che indusse il vescovo a ordinare a Lucia di scrivere tutto quello che sapeva sulla vita di Giacinta. Nacque così la Prima memoria, che era pronta a Natale del 1935. Successivamente lo stesso vescovo le ordinò di scrivere anche i suoi ricordi su Francesco e sui fatti avvenuti a Fatima. Le fughe dalla gente e dai preti che volevano interrogarli, e che per loro erano «una vera e propria tortura», l'ingenuità e la voglia di continuare a giocare, i bambini analfabeti di Fatima, che nel 1917 videro quella che chiamavano «la signora», vissero questo incontro sempre da bambini. Il linguaggio di queste memorie è perciò semplicissimo e disarmante, a volte sgrammaticato, così come semplicissimi e assolutamente normali i due ragazzini. Ma se non fosse stato per i ricordi scritti lasciati da Lucia sulla loro breve vita, forse nessuno avrebbe pensato di aprire una causa di canonizzazione, anche perché a quei tempi non era ancora stato decretato il riconoscimento di «esercizio delle virtù in grado eroico» anche per i piccoli. L’inchiesta canonica venne infatti avviata dalla diocesi di Leiria solamente nel 1952.

E solo molti anni più tardi, nel 1989, la loro causa venne portata a conclusione con il decreto sulla pratica delle virtù in considerazione dell’età dei due bambini. L’ostacolo era una questione di fondo dibattuta a lungo nel corso del Novecento riguardo alla possibilità o meno di prendere in considerazione dei fanciulli come candidati alla canonizzazione. Questione che venne definitivamente risolta nel 1981 con un documento ad hoc della Congregazione delle cause dei santi.

In preparazione alla festa dei santi pastorelli Francesco e Giacinta Marto

15 Giugno 2019

Scuola di preghiera

Maestro insegnaci a pregare!

11 Gennaio 2019

40 Anni di Fedeltà.

Oggi la Comunità delle suore Oblate di Maria vergine di Fatima è in festa perchè celebra i 40 anni di presenza nella Casa Madre a San Vittorino!

11 Gennaio 1979 - 11 Gennaio 2019

40 anni di grazia e misericordia! Momento centrale della giornata è stata la celebrazione eucaristica di ringraziamento, cui hanno partecipato le suore delle comunità vicine, insieme alla comunitò dei padri Oblati del Santuario.
La Celebrazione è stata presieduta da p. Jim Gerlett, Provinciale degli Oblati. All' offertorio, insieme al pane ed al vino, è stata donata una composizione con 40 fiori, uno per ciascun anno di grazia qui a San Vittorino. Ringraziamo il Signore per il suo progetto di amore con il quale ha voluto la nostra presenza al Santuario e per la sua Provvidenza che, in mille modi, ha accompagnato il nostro cammino.

Nazareth, piccolo villaggio della Galilea e luogo della vita della Santa Famiglia rappresenti l'intera vita di ogni discepolo per accoglie, custodisce e far crescere il Signore nel proprio cuore e nella propria esistenza. 

 

Sante Messa ore 8,30 - 10,00 - 18,00 

La grande promessa

Gesù rivela a Santa Margherita Maria Alacoque:primi none 9 venerdi' del mese,devozione Sacro Cuore:
A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.

Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.

Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.

 

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