Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». 40E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me». 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato». 44Anch'essi allora risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?». 45Allora egli risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me». 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

 

 

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Per il collegamento on line si usa il software Skype e l’invito viene inviato, qualche minuto prima dell’orario di inizio, o tramite posta elettronica o WhatsApp.

Ore 9,00 Conferenza - P.Silvano Porta omv
segue Adorazione Eucaristica guidata e animata da sr Mary Kowalska omvf
Ore 10,30 santa Messa
Ore 12,00 Condivisione

..È questo il giubilo della Veglia Pasquale: noi siamo liberi. Mediante la risurrezione di Gesù l’amore si è rivelato più forte della morte, più forte del male. L’amore Lo ha fatto discendere ed è al contempo la forza nella quale Egli ascende. La forza per mezzo della quale ci porta con sé. Uniti col suo amore, portati sulle ali dell’amore, come persone che amano scendiamo insieme con Lui nelle tenebre del mondo, sapendo che proprio così saliamo anche con Lui. Preghiamo quindi in questa notte: Signore, dimostra anche oggi che l’amore è più forte dell’odio. Che è più forte della morte. Discendi anche nelle notti e negli inferi di questo nostro tempo moderno e prendi per mano coloro che aspettano. Portali alla luce! Sii anche nelle mie notti oscure con me e conducimi fuori! Aiutami, aiutaci a scendere con te nel buio di coloro che sono in attesa, che gridano dal profondo verso di te! Aiutaci a portarvi la tua luce! Aiutaci ad arrivare al “sì” dell’amore, che ci fa discendere e proprio così salire insieme con te! Amen. Benedetto XVI

Liberi, liberi dal male dall'odio, dalla violenza, dalla guerra, dai pregiudizi, dalle faide fratricide. Il Cristo risorto illumini la nostra vita e la renda capace di essere testimoni veri e credibili della sua Resurrezione! Buona Pasqua a tutti voi fermi e saldi nelle parole del Signore:"Io ho vinto il mondo!". P.Silvano Porta e comunità omv

Il Signore entra a Gerusalemme. Colui che si era sempre opposto a ogni manifestazione pubblica di lode, colui che si era nascosto quando il popolo voleva farlo re, oggi si lascia portare in trionfo. Solo ora, quando sa che la morte è vicina, accetta di essere acclamato come il Messia.
Gesù è davvero trionfatore, non a sedere su cavalcature da re o troni mondani, re invece di regno più vero e stabile nei cuori che ne accolgono con fede la vittoria.
Maria sua Madre. «Non la vedrete tra le palme di Gerusalemme. Però non fugge il disprezzo del Golgota: lì, iuxta crucem Iesu, accanto alla croce di Gesù, c’è sua Madre».
A noi che aspiriamo sempre alle lodi ai riconoscimenti alle acclamazioni Gesù insegna che la Gloria quella vera passa prima attraverso la Croce e all'umiliazione. Umiltà, eh, si parola spesso sulla bocca ma ben lontana dal cuore. Non è gloria umana; l'Ora di Gesù è dolore, passione fino al dono totale, sino all’immolazione di morte, la gloria è il trionfo dell’amore, l’amore di Dio per gli uomini.
Il tuo dono la tua vita, il tuo amore, misuralo sul dono totale del Signore, il resto non sono altro che parole, parole, parole e questa settimana che ci apprestiamo a vivere sia davvero la settimana santa della vera conversione, dell'amore che vince sull'odio sull'invidia sulla gelosia su quelle piccole fratture che tanto male fanno alla convivenza fraterna.
Buon Cammino verso il Cristo risorto, luce e speranza nostra. "Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!" San Paolo (Col 3,1-2)
02 Aprile 2023

Triduo Pasquale 2023

Nel fluire del tempo, la Chiesa celebra il Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo, quale culmine di tutto l’anno liturgico, che illumina il senso di tutta la nostra vita cristiana.

Il Santuario N.S. di Fatima - San Vittorino, oraganizza in collaborazione con il Caffè del Buon pellegrino, un pellegrinaggio a Santa Rita da Cascia.

Viaggio in Pulma A/R
Una notte pensione completa -  Hotel delle Rose
Visita al Santuario di santa Rita
Santa Messa
Visita del Monastero e casa natale di san Benedetto e santa Scolastica a Norcia

Per informazioni e prenotazioni tel. 328 4541763

Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo.

 

In quel tempo, Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del Regno e curando ogni sorta di malattia e d'infermità nel popolo. La sua fama si sparse per tutta la Siria, e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici: ed egli li guariva. E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

ore 16,30 Adorazione Eucaristica - animata da Vincenzo Voccia omv
segue benedizione Eucaristica
ore 17,30 Santa Messa celebrata da Padre Vincenzo Voccia omv

 

..Fino alla celebrazione della Veglia pasquale, nelle nostre Chiese domina la Croce. Davanti alla Croce e al Crocifisso oggi “ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e sottoterra”.
Tormento crudele e vergognoso era quello della croce, al quale si condannavano solamente i peggiori tra i criminali. Si trattava, infatti del supplizio riservato ai delitti più vili o agli schiavi più perversi. Si caricava il reo del palo orizzontale della croce perché servisse da deterrente e pubblico ludibrio. 
La croce è la vera sapienza e la forza di Dio.
Segno che identifica il cristiano e condizione per essere discepolo di Cristo.
La teologia della croce si appoggia sulla Parola rivelata e non cerca tanto una spiegazione completa del significato della croce, quanto di mettere in rilievo che il mistero della croce e quello che da senso e ragione al contenuto della fede cristiana.
Dio si manifesta nella croce e nel Crocifisso.
Ore 9,00 Conferenza - P.Silvano Porta omv
segue Adorazione Eucaristica guidata e animata da sr Mary Kowalska omvf
Ore 10,30 santa Messa
Ore 12,00 Condivisione

“In questi giorni notizie e immagini di morte continuano a entrare nelle nostre case, mentre le bombe distruggono le case di tanti nostri fratelli e sorelle ucraini inermi”, ha dichiarato Papa Francesco durante la liturgia penitenziale in Vaticano, Marzo del 2022. Ad un anno di distanza le immagini sono sempre quelle, distruzione, lacrime, bombe, una spirale di odio che sembra non finire mai. Forse davvero siamo stati cosi superficiali ed ingenui nel pensare che fatto l'Atto di Affidamento tutto sarebbe cambiato, cosi per magia? Ma allora, cosa comporta Affidarsi a Maria, o meglio Consacrarsi al Cuore Immacolato? Perchè Nostra Signora a quei piccoli veggenti chiese proprio questo: che il mondo venga consacrato: "al mioCuore Immacolato. Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato". Fatima 1917

Consacrarsi o affidarsi, significa rimettere tutta la propria vita nelle mani della Madonna offrendo tutto quello che facciamo a Dio, facendolo passare attraverso il Suo Cuore Immacolato. Tornare a Dio, cambiando la rotta della nostra vita per orientarla verso di Esso,  questo farà sì che il Cuore Immacolato di Maria finalmente trionfi e nel mondo finalmente regni la pace!

“Ritorniamo a Dio, ritorniamo al suo perdono”, l’esortazione del Papa, che ha ricordato “come Dio interviene nella storia: donando il suo stesso Spirito”.
Ricordare qui al Santuario quell'Atto di Affidamento così denso di spiritualità è accogliere e ricordare a tutti noi che la Vergine Madre è sempre qui vicino, pronta ad accoglierci e a far si che il Suo Cuore Immacolato sia la via sicura che ci condurrà a DIo!
"..O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace..." Papa Francesco Affidamento al Cuore Immacolato di Maria

"Se vuoi avere la vita, quella vera ed eterna, guarda la tua lingua dal male e le tue labbra dalla menzogna. Allontanati dall'iniquità, opera il bene, cerca la pace e seguila".

Ore 16,00 Catechesi Mariana sul significato dell'Atto di Affidamento
Ore 16,30 Preghiera mariana
Ore 17,30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da padre Louis Constantino  Rettor Maggiore deli oblati di Maria Vergine

San Gabriele nasce da famiglia aristocratica ad Assisi (Perugia) il 1° marzo 1838, da Sante Possenti, governatore della città, e Agnese Frisciotti. Lo battezzano lo stesso giorno con il nome dell’illustre concittadino, Francesco.  A tredici anni Francesco affronta gli studi liceali nel collegio dei gesuiti. E’ intelligente, esuberante, vivace, gli piace studiare, riesce ottimamente soprattutto nelle materie letterarie. Compone poesie in latino, le recite scolastiche lo vedono sempre protagonista. Vince numerosi premi scolastici. Elegante, vivace, spigliato, diventa un punto di attrazione per la sua allegria. Gli piace seguire la moda, veste sempre a puntino. Vuole primeggiare in tutto, “la bella vita non gli dispiace”. E’ un bel ragazzo e ne è consapevole. Alto circa m.1,70, snello, moro, viso rotondo fragile, occhi neri vividi, labbra ondulate con finezza sempre in sorriso, capelli castano scuri dal ciuffo ribelle. Innamorato della vita, ma sul futuro sembra ancora indeciso. Egli “aveva sortito dalla natura un carattere molto vivace, soave, gioviale, insinuante, insieme risoluto e generoso, ed aveva un cuore sensibile e pieno d’affetto…  di parola pronta, propria, arguta, facile e piena di grazia, che colpiva e metteva in attenzione”. (Biografia) Come si direbbe oggi uno che spacca!
Nel 1855 era rimasto segnato dalla morte della sorella, ma il lutto lo aveva spinto a cercare la gioia nella devozione per la Madre di Dio, che coltivava da sempre. Francesco aveva 18 anni quando chiese di essere ammesso al noviziato di Morrovalle, nei pressi di Macerata, dove nel 1856 vestì l’abito passionista assumendo il nuovo nome di Gabriele di Maria Addolorata.
Tre anni, dopo, però, morì a causa della tubercolosi ed è lì venerato, nel Santuario che porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili. Il 13 maggio 1920 Benedetto XV lo proclama santo e nel 1926 diventa compatrono della gioventù cattolica italiana.
“La testimonianza cristiana di San Gabriele dell’Addolorata “fu così straordinaria e singolare, da poter essere additata come modello per tutta la Chiesa, specialmente per le nuove generazioni”. (Papa Francesco). Alla Chiesa del tempo Gabriele apparve come un modello adeguato da offrire ai giovani per dare loro un ideale di virtù e di distacco dai piaceri e dalle vanità del mondo. Aver accolto la reliquia di questo giovane santo al Santuario è stata un’occasione per far riscoprire soprattutto ai giovani della nostra Diocesi e non, la sua figura straordinaria che in brevissimo tempo bruciò le tappe della santità.
-Sabato 4 Marzo il Santuario è stato impreziosito anche dalla presenza di un gruppo di giovani proveniente dalla parrocchia di San Romano – Roma, accompagnati da sr Milena omvf e dal Viceparroco Don Bartolomeo.  Dopo una meditazione guidata da sr Antonia Castellucci omvf, si sono recati in Santuario per la recita del rosario meditato proprio con i pensieri del santo. Così scrive Serena, una ragazza che ha partecipato all’ incontro: “Tempo fa mi colpì una frase di papa Francesco: “la gioia è la carta d’identità di un cristiano”... il Signore mi ha parlato e permesso di capire  tramite un incontro presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima e attraverso la conoscenza di un santo, San Gabriele dell’Addolorata. San Gabriele ha testimoniato che la gioia non riguarda le circostanze in cui viviamo ma dipende da ciò su cui fondiamo la nostra vita. Che sia un’amicizia, un fidanzamento, un matrimonio, se questo è incentrato su Dio e l’eternità, assume un valore diverso che conduce alla vera gioia. Il Santo ha plasmato la sua vita sul piano di salvezza che Dio aveva per lui.”.
-Domenica 5 Marzo, ogni sacerdote nella celebrazione Eucaristica ha colto un aspetto di questa giovane vita che nonostante tutte le agiatezze che essa stessa, la vita, gli poteva offrire ha scelto la parte migliore, ossia Colui che solo sa riempire il cuore. Inoltre alla fine della Messa è stata recitata la preghiera a san Gabriele affidando la Diocesi e soprattutto i giovani alla sua intercessione.
Sempre Domenica 5 nel pomeriggio alle 15,15 durante l’Adorazione Eucaristica intercalando le preghiere con alcuni pensieri del Santo le persone presenti hanno potuto conoscere e meditare su quanto san Gabriele fosse un’ innamorato dell’eternità. E’ seguita poi la consueta processione mariana che assieme alla Statua della Vergine Maria è stata portata anche la reliquia del Santo.
«La mia vita è una continua gioia. Non cambierei un quarto d’ora di questa vita». Così affermava san Gabriele,  conosciuto come il santo dei giovani, il santo dei miracoli e il santo del sorriso. Ma la sua giovane vita conobbe presto la sofferenza una tubercolosi ossea che in poco tempo lo portò alla morte, ma che la seppe affrontare e vivere con eroica serenità.
È il grande regalo che ciascuno di noi può rendere al mondo. Che il Signore ci dia la grazia di credere così profondamente in Lui da diventare immagine di Cristo per questo mondo. La nostra storia ha bisogno di “mistici”: di persone che rifiutano ogni dominio, che aspirano alla carità e alla fraternità. Uomini e donne che vivono accettando anche una porzione di sofferenza, perché si fanno carico della fatica degli altri. Ma senza questi uomini e donne il mondo non avrebbe speranza. Per questo auguro a voi – e auguro anche a me – che il Signore ci doni la speranza di essere santi. (papa Francesco)
“Tutto posso in colui che mi da forza”, è stata la forza di San Gabriele lo sia anche per noi!
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Primo Venerdì preghiamo per le vocazioni.

Preghiera di P. Annibale Di Francia


O Signore Gesù, che ci hai comandato di pregare il padrone della messe perché mandi operai alla sua messe, suscita molte e sante vocazioni per la salvezza delle anime.
Come un giorno hai chiamato Matteo, Pietro, Giacomo, Giovanni, fa ascoltare la tua voce a tanti giovani disposti ad accogliere la tua grazia.
Concedi a coloro che chiami alla tua sequela fedeltà nella loro vocazione, santità di vita, costanza nella preghiera, zelo per la tua gloria e per l’avvento del tuo Regno.
Manda operai santi alla tua Chiesa. Te lo chiediamo per amore di Maria santissima Madre tua e Madre della Chiesa. Amen
Ore 10,00 Santa Messa segue Adorazione Eucaristica e recita del rosario, animato dal gruppo monfortano.

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