Segreteria del Santuario
40 Anni di Fedeltà.
Oggi la Comunità delle suore Oblate di Maria vergine di Fatima è in festa perchè celebra i 40 anni di presenza nella Casa Madre a San Vittorino!
11 Gennaio 1979 - 11 Gennaio 2019
40 anni di grazia e misericordia! Momento centrale della giornata è stata la celebrazione eucaristica di ringraziamento, cui hanno partecipato le suore delle comunità vicine, insieme alla comunitò dei padri Oblati del Santuario.
La Celebrazione è stata presieduta da p. Jim Gerlett, Provinciale degli Oblati. All' offertorio, insieme al pane ed al vino, è stata donata una composizione con 40 fiori, uno per ciascun anno di grazia qui a San Vittorino. Ringraziamo il Signore per il suo progetto di amore con il quale ha voluto la nostra presenza al Santuario e per la sua Provvidenza che, in mille modi, ha accompagnato il nostro cammino.
Santa Famiglia di Nazareth
Nazareth, piccolo villaggio della Galilea e luogo della vita della Santa Famiglia rappresenti l'intera vita di ogni discepolo per accoglie, custodisce e far crescere il Signore nel proprio cuore e nella propria esistenza.
PRIMO VENERDI DEL MESE
Sante Messa ore 8,30 - 10,00 - 18,00
La grande promessa
Gesù rivela a Santa Margherita Maria Alacoque:primi none 9 venerdi' del mese,devozione Sacro Cuore:
A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.
Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.
Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.
Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.
PRIMO SABATO DEL MESE
-Adorazione Eucaristica dalle 10,30 alle 16,45. Sostiamo in adorazione con il Cuore Immacolato di Maria e meditiamo i misteri di Cristo
-Santo Rosario meditato ore 11,00
-Confessioni
Sante Messe ore 8,30 - 18,00
Perché fare i Primi 5 Sabati del mese del Cuore Immacolato di Maria.
La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia: “Gesu’ vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna!
Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”. E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”. E’ questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù.
Per ottenere la promessa del Cuore di Maria si richiedono le seguenti condizioni:
1 – Confessione, fatta entro gli otto giorni precedenti, con l’intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella confessione si dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella confessione seguente.
2 – Comunione, fatta in grazia di Dio con la stessa intenzione della confessione.
3 – La Comunione deve essere fatta nel primo sabato del mese.
4 – La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo.
5 – Recitare la corona del Rosario, almeno la terza parte, con la stessa intenzione della confessione.
6 – Meditazione, per un quarto d’ora fare compagnia alla SS.ma Vergine meditando sui misteri del Rosario.
Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose: “Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria. 1– Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione. 2 – Contro la sua Verginità. 3– Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini. 4– L’opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l’indifferenza, il disprezzo e perfino l’odio contro questa Madre Immacolata. 5 – L’opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.
Cuore immacolato di Maria, ecco a te dinanzi dei figli, i quali vogliono con il loro affetto riparare alle tante offese a te recate da molti che essendo anch’essi figli tuoi, osano insultarti e oltraggiarti. Noi ti chiediamo perdono per questi poveri peccatori nostri fratelli accecati dall’ignoranza colpevole o della passione, come ti domandiamo perdono anche per le nostre mancanze e ingratitudini, e quale omaggio di riparazione noi crediamo fermamente nella tua eccelsa dignità a altissimi privilegi, in tutti i dogmi che la Chiesa ha proclamato, anche per quelli che non credono.
VORREI ESSERE
Se dovessi esistere un' altra volta,
vorrei essere una poesia su un foglio
di carta sbiadita e profumata dal tempo.
Tra i libri che parlano di pace o di solitudine, guardato e amato...
soltanto dal mio poeta!
Gianfilippo Marotta ( Casa Circondoriale Bancali - SS)
TOTA PULCHRA ES MARIA
Il Dogma dell'Immacolata Concezione
Nei primi secoli del Cristianesimo nella dottrina dell'Immacolata Concezione è il parallelismo tra Eva e Maria, secondo una duplice relazione di somiglianza e di opposizione. Sulla base della prima, come Eva fu plasmata senza macchia dalle mani di Dio, similmente Maria doveva essere creata da Dio, Immacolata. Maria rappresenta la vittoria di Cristo sul peccato.
Questa festa ha origine in Oriente, precisamente nella chiesa bizantina, dove nel secolo ottavo, all'inizio del mese di dicembre, nove mesi prima della Natività di Maria, si solennizzava la memoria della concezione di Anna che, secondo l'apocrifo vangelo di Giacomo, fu la madre di Maria. Infatti, Tra la fine del VII e l'inizio dell'VIII secolo si cominciò a celebrare in Oriente (sicuramente Costantinopoli), il 9 di dicembre, una festa della Concezione di Anna, madre della Theotokos. La festa non aveva per oggetto diretto l'esenzione di Maria dal peccato originale, ma l'evento prodigioso narrato dal Protovangelo di Giacomo (o Natività di Maria), secondo cui Gioacchino ed Anna, sterili da sempre, concepiscono in maniera miracolosa e per grazia di Dio, la loro bambina.
Dall'Oriente la festa passò all'Occidente secondo i percorsi ormai noti, tra cui gli insediamenti di monaci orientali in Italia e gli intensi rapporti di Bisanzio con l'Italia meridionale, come attesta il già citato calendario napoletano.
La festa, sorta nei monasteri palestinesi, conquistò, comunque, quasi subito un grande favore: nel IX secolo la troviamo inclusa nel Nomocanon di Fozio e nel Calendario monumentale della chiesa di Napoli, allora sotto l'influenza bizantina. Agli inizi del X secolo, l'imperatore Leone VI il Filosofo (896-903) la estese a tutto l'impero e, nel 1166, l'imperatore Comneno la annoverò tra le feste da celebrarsi con l'astensione dal lavoro. Nel XV secolo, due avvenimenti incidono profondamente nella storia del dogma e nella liturgia della festa dell'Immacolata Concezione: il Concilio di Basilea (1431-1437) e l'elezione alla cattedra di San Pietro del Card.
Un altro avvenimento darà ancora più importanza alla Festa dell'Immacolata nell'Italia meridionale nel 1624. Nel corso di tale anno, la città di Palermo venne colpita da un terribile male: la peste. Secondo la leggenda, questa era stata introdotta a mezzo di alcune casse contenenti suppellettili di provenienza orientale, sbarcate nel porto di Palermo clandestinamente. La popolazione fu decimata, in quanto a quell'epoca si era impreparati a combattere tale morbo che trovava terreno fertile nella inadeguatezza delle condizioni igieniche. In tale situazione di umana impotenza, non rimaneva che rimediare con ogni efficacia al male presente, non solo con le diligenze temporali e umane, ma ancora con le spirituali e divine. Memorabile, a tal proposito, l'atto del Cardinale Doria che emise nella Cattedrale palermitana, il voto di venerare e difendere l'Immacolata Concezione di Maria, dopo che il 27 luglio 1624 l pretore di Palermo, D. Vincenzo Del Bosco, principe di Cattolica, propose in un consiglio civico di “promettere di onorare la sua (di Maria Vergine) Immacolata Concezione con fare la festa nel suo giorno a sue spese nella Chiesa di Santo Francesco d'Assisi di questa città con intervenire il Senato presenzialmente alla festa con tutti li suoi officiali. Nel 1693, Innocenzo XII, prescrive a tutta la chiesa latina l'ottava, portando la festa a rito doppio di seconda classe.
La festa fu inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell'8 dicembre 1661. Il Dogma cattolico fu ufficialmente proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes a Bernadette Soubirou (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (nel 1830) a Catherine Labouré.
L'8 dicembre del 1857, papa Pio IX, inaugurò e benedisse a Roma, il monumento dell'Immacolata, detto di Piazza di Spagna. Papa Pio XII, nel giorno dell'Immacolata Concezione, ha iniziato a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine; il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958, uscì dal Vaticano e si recò personalmente in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata portata avanti anche dai papi successivi. La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L'omaggio all'Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, tra cui il Tota Pulchra.
Nella nostra umile esistenza
Nella nostra umile esistenza,
crediamo spesso di essere soli,
invece, mani invisibili ci guidano senza farsi sentire.
Sono le mani dei nostri cari scomparsi da tempo.
Loro ci guardano con gli occhi dell' eternità
e noi non lo sappiamo, non ce ne accorgiamo.
Dietro questo mondo invisibile c'è Dio,
che non dimentica nessuno.
Macomer 04/05/2013
Marotta Gianfilippo
Ultime dal Santuario
La sera del 13 Ottobre alle ore 21.00, si è svolta la Processione con i flambeaux per ricordare l’ ultima apparizione della Madonna ai tre pastorelli: Francesco, Giacinta e Lucia avvenuta il 13 Ottobre 1917 in Portogallo dove si è verificato il grande miracolo del sole.
E’ stata una serata speciale, i pellegrini sono accorsi a centinaia, vi erano pulmans arrivati da altre zone del Lazio, Roma e dintorni. Tutte queste persone si sono ritrovate, in questo luogo benedetto, per unirsi in una unica e meravigliosa preghiera; il “Santo Rosario”.
La processione dal Santuario ha attraversato le vie del Borgo di San Vittorino accolta con calore ed entusiasmo da parte degli abitanti del borgo. E’ stato davvero commovente vedere il borgo “vestito a festa” per accogliere la nostra cara Madre Celeste. Tanti i fedeli che hanno voluto rendere omaggio alla Madonna e anche apprezzare gli scenari offerti lungo il percorso. Di fronte alla Chiesa parrocchiale poi il parroco Don Bodgan a nome di tutti i parrocchiani ha donato un omaggio floreale a N.S. Signora del Rosario affidando la parrocchia alla sua cura materna. I bambini del catechismo della parrocchia con grande generosità e sacrificio accompagnati dalleloro mamme hanno trasportato la portantina con i santi pastorelli Francesco e Giacinta.
Un grazie di verocuore atutti gli abitanti di San Vittorino, a tutti i collaboratori e volontari che hanno fattosì che la processione si svolgesse con raccoglimento devozione e ordine.E’ susseguita la Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Tivoli Mons. Mauro Parmeggiani, il quale ci ha esortati attraverso la Parola, ad incontrare Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria.