Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

Triduo in onore a San Michele Arcangelo
28 – 29 – 30 Settembre
 29 Settembre
Festa San Michele Arcangelo
 Le sante Messe saranno celebrate in Santuario 
Ore 8,30 – 10,00 – 18,00
Recita del Rosario
Ore 17,30

San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sii il nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del demonio.
Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu, Principe della Milizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio,
incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen.

 

14 Settembre 2022

Infinito silenzio

Signore, per te solo io canto

onde ascendere lassu'

dove  solo Tu sei,

gioia infinita.

In gioia si muta il mio pianto

quando incomincio ad invocarti

e solo di Te godo,

paurosa vertigine.

Cerco Te , inaccessibile luce,

di Te si affanna questo cuore ,

conchiglia ripiena della tua eco,

o infinito silenzio.

Antonio CIanci 
Casa circondariale di Opera Mi

14 Settembre 2022

Preghiera per la pace

In comunione con papa Francesco mercoledì 14 Settembre 2022 festa dell'Esaltazione della Croce, alle ore 17,00 al Santuario Adorazione Eucaristica per implorare da Dio il dono della pace!

Dopo una lunga e sofferta malattia è tornato tra le braccia del Padre celeste, Padre Tarcisio Pastorino.

Padre Tarcisio nato a Masone, in provincia di Genova, nell'aprile di 73 anni fa.  Entrato in noviziato il  a 33 anni, emise la professione perpetua nell'86 e fu ordinato presbitero l'anno seguente, a San Vittorino da Mons. Maggiolini. Come novello sacerdote fu inviato nella parrocchia S. Berardo a Teramo, dove arrivò  il 1 agosto 1987. Sei anni dopo, nel 1993, venne nominato rettore locale della comunità. Dopo dodici anni di fruttuoso ministero, molto apprezzato dai fedeli della parrocchia e da altre persone al di fuori di essa, venne trasferito a Pinerolo nel 1999, con l’incarico di favorire la ripresa di attività strettamente lanteriane a cui si dedicò con zelo per ben 10 anni. Nel 2009, in seguito a motivi di salute si decise di trasferirlo a San Vittorino, dove è stato assistito giornalmente dalla dottoressa Stefania Serio. A fine agosto, il suo stato di salute è peggiorato gravemente ed è stato ricoverato nell’ospedale di Tivoli, dove è morto lunedì mattina alle ore 11.00

 

 

04 Agosto 2022

L' essere umano

Se riesci a sorridere

anche quando gli altri ti fanno del male. 

Se riesci ad essere sempre di buonumore, anche se vorresti solo piangere, non sei nulla di speciale.

Se riesci a perdonare tutte le offese

e riesci a porgere l'altra guancia.

Se riesci a credere nella bontà altrui e non avere niente e nessuno da odiare. 

Se riesci a vedere il lato bello d'ogni cosa e dare una mano all'amico, senza chiederne il tornaconto.

Se gli occhi di un bambino  riescono a farti commuovere, non sei niente di speciale.

Sei solo un essere umano. 

Antonio Cianci - Opera - Milano 

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24 luglio 2022 - Ieri, l'ultimo giorno di Capitolo, è iniziato con una nota di gioia. Sono state condivise lettere di congratulazioni al nuovo Rettor Maggiore e al suo Consiglio, una delle quali scritta a mano da Papa Francesco!  Come sappiamo, il Papa è amico di Luis da molti anni. E ora, questo Capitolo generale dell'OMV, ricco di eventi e un po' surreale, si è concluso. Le commissioni hanno presentato le loro relazioni, sono stati discussi gli ultimi punti e si è celebrata la Messa di chiusura. Coloro che hanno ricevuto il CoVid stanno lentamente uscendo dall'isolamento, le valigie sono state preparate e gli addii sono stati condivisi. Nei giorni e nelle settimane a venire, sapremo di più su ciò che hanno deciso i Padri Capitolari. Conosceremo anche i piani e le speranze del nostro nuovo Governo generale.

Sono state due settimane ricche di eventi e memorabili. Spero che abbiate apprezzato questi resoconti giornalieri. Dio vi benedica!  

Nota – questo articolo e gli altri articoli precedenti sono archiviati su Oblati nel Mondo

("Notizie")

Il 27 Capitolo Generale riunito a Parigi - Francia ha eletto il nuovo Rettor Maggiore nella persona di P. Luis Costantino.

Argentino nato il 6 Ottobre 1969 è oblato di Maria Vergine dal 22 febbraio 1991 e sacerdote dal 23 Marzo 1996.

Auguri al nuovo rettore assicurando preghiere per la fruttuosita' del suo nuovo incarico.

Maria santissima e p. Pio Bruno Lanteri  intercedano per la Congregazione la proteggano e la custodiscano sempre. 

Seduto sui massi di pietra

in mezzo alle case distrutte,

un bimbo ora guarda la madre

falciata dal fuoco radente.

Le bombe han distrutto le case
della gente che urla e che piange,
lui è solo, inchiodato nel fango,
e negli occhi ha un cupo terrore.
Ogni sasso macchiato di sangue
reca un nome di chi non c'è più
il piccino non piange, ma trema,
carezza do la mano a lui cara.
Lui è solo in un mondo crudele
dove il gioco gli è stato strappato,
guarda i corpi di gente caduta
e non sa come muovere i passi.
Le saette che rigano il cielo
sono fischi di bombe e di spari
la guerra non vuole fermarsi
per far respirare chi soffre.
Questa lotta non teme rivali,
si uccide avanzo pian piano
e lasciandosi dietro le spalle
Tanti sogni distrutti per sempre.
La strada è assai lunga per lui
non avendo un appoggio sicuro
il piccino alza gli occhi al cielo
recitando una nuova preghiera.
Sai Gesù, non ho più la mia mamma
lei è andata a chiamare il papà,
e mi ha detto: vai avanti da solo
Questa guerra vedrai finirà.
Dimmi Tu, io non so dove andare
non conosco le strade e la gente,
Vedo solo macerie fumanti e
palazzi ridotti in frantumi.
Piange adesso il bambino sperduto
copre gli occhi con dita tremanti
ora si che vorrebbe un aiuto
Per cercare di andare più avanti.
È tu Dio che vedi e che senti,
e sai bene che l'uomo è vigliacco
dona aiuto ai bambini innocenti
che il regime ha rinchiuso in un sacco.
Rita Golino

DOMENICA 3 LUGLIO XIV DEL TEMPO ORDINARIO  

Dal Vangelo secondo Luca 10,1-12 .17-20 

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». 

Illuminati dal Cielo di Fatima.. 

“IL CIELO! IL CIELO!” 

In quel momento Lucia ebbe una nuova visione interiore: «Sentii lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui vidi e udii: – la punta della lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre; – e questa sussulta: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti vengono sepolti; – il mare, i fiumi e le nubi escono dagli argini, debordano, inondano e trascinano con sé in un vortice un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione del mondo dal peccato in cui si è immerso; – l’odio, l’ambizione provocano la guerra distruttrice!; – quindi nel palpito accelerato del cuore e nel mio spirito udii risuonare una voce soave che diceva: “Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, santa, cattolica, apostolica. Nell’eternità, il Cielo!”. Questa parola “Cielo” riempì la mia anima di pace e felicità, a tal punto che, quasi senza rendermene conto, continuai a ripetere a lungo: “Il Cielo! Il Cielo!”. Non appena passò quella soverchiante forza soprannaturale, mi misi a scrivere e lo feci senza difficoltà, il giorno 3 gennaio 1944, in ginocchio, appoggiata sul letto che mi servì da tavolo» (Carmelo di Coimbra, Un cammino sotto lo sguardo di Maria, Edizioni Ocd 2014, p. 290-293). 

Semi di contemplazione.. 

Il Vangelo di oggi ci ricorda che la testimonianza, cioè la missione del cristiano, incomincia dalla preghiera. «Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2). La messe rappresenta il regno di Dio, gli operai sono gli uomini che vi lavoreranno. Essi non ne sono i padroni, ma umili strumenti di cui il signore della messe si serve. Spetta a loro il compito di annunciare la buona novella del Regno, ma solo la grazia di Dio può toccare il cuore dell’uomo e muoverlo all’ascolto e alla fede. 

Qual è lo stile della missione cristiana? «Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi» (Lc 10,3). L’immagine, a pensarci, è terrificante; umanamente parlando potrebbe apparire addirittura irresponsabile. Gesù può osare chiedere questo ai suoi, cioè a noi, soltanto perché il Padre ha mandato Lui stesso come l’Agnello innocente ed inerme a consegnarsi liberamente all’immolazione di croce («grazie al sangue dell’Agnello» Ap 12,11). Quindi la missione dei primi settantadue discepoli, di cui ci parla il Vangelo, così come quella di ciascuno di noi oggi, sgorga dalla sovrabbondanza dell’amore di Cristo: l’unico, vero Inviato dal Padre è Lui. Il nostro essere inviati è solo una partecipazione alla sua missione. 

San Luca rivela un altro tratto caratteristico della missione cristiana – «e li inviò a due a due» (Lc 10, 1b). Essa mai è individualistica, è sempre comunitaria. Per il cristiano ciò che è personale è sempre comunitario, e viceversa. 

Qui si trova il significato profondo dell’Eucaristia che stiamo celebrando. Essa è la più elevata delle azioni che l’uomo possa compiere perché lo pone in rapporto diretto con l’evento che decide la storia e la inoltra nell’eterno: la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Il martire, e più in generale il santo, è colui che a partire dalla celebrazione eucaristica imprime una forma eucaristica a tutta la propria vita. S.E. mons. Angelo Scola

Dal Vangelo secondo Luca 9,51-62

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Illuminati dal Cielo di Fatima

 ..Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?
_ Sì, vogliamo.  (Fatima 13 Maggio 1917)

 ..Alla fine dell’ottobre 1918, Francesco e Giacinta si ammalarono, quasi nello stesso tempo. Andando a fare loro visita, Lucia trovò Giacinta al sommo della gioia. Ella gliene spiegò la ragione: “La Madonna ci è venuta a trovare, e ha detto che molto presto viene a prendere Francesco per portarlo in cielo. E a me ha chiesto se volevo convertire ancora altri peccatori. Le ho detto di sì. Mi ha detto che sarei andata in un ospedale, e che là avrei sofferto molto. Di soffrire per la conversione dei peccatori, in riparazione dei peccati contro il Cuore Immacolato di Maria e per amore di Gesù. Ho chiesto se tu saresti venuta con me. Mi ha detto di no. Questo è quello che mi spiace di più. Mi ha detto che mi ci porterà mia madre e che poi resterò là da sola!” (cfr. Memórias, I, p. 70; G. De Marchi, p. 268; W.T. Walsh, p. 243; L.G.da Fonseca, p. 169).

«Mi appare sempre più chiaramente come lo scopo di tutte le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità». Le tre virtù teologali che hanno condotto Giacinta a essere strumento di salvezza per innumerevoli anime, facendola risplendere nella gloria di Dio. (Sr Lucia di Fatima)

..Miei fratelli e sorelle, bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù. In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto?” (62). “Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” (Memorie di Suor Lucia, I, 162)” (63) . Il sì dei veggenti sarà la prima pietra per la costruzione del regno del Cuore Immacolato di Maria solo se sapremo accompagnarlo con il nostro sì, giorno per giorno.   (Benedetto XV Fatima 2010)

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